La storia di Massimo Emanuelli

La storia di Massimo Emanuelli

 

Ciao, sono Massimo Emanuelli, docente e giornalista. Il mio primo incontro (da telespettatore) con lo Zecchino d’Oro risale agli anni ’60, bambino sono cresciuto con una televisione didattica, educativa e pedagogica, totalmente diversa dalla televisione attuale: diseducativa, volgare, violenta.  Da bimbo sono stato assiduo telespettatore dello Zecchino d’Oro, massimo emanuelli 1manifestazione la cui prima puntata– come ricordava lo stesso Cino Tortorella in un’intervista che mi concesse – andò in onda il 26 settembre 1959. “I responsabili del Salone mi informarono di avere ottenuto una diretta televisiva e mi chiesero di inventarmi qualcosa per i bambini, pensai a una sorta di Festival di Sanremo per i piccini. Eravamo da poco entrati nell’era della tv e dal piccolo schermo arrivava nelle case degli italiani anche la musica. Non esisteva però un repertorio per bambini. I più piccoli cantavano solo le canzoni dei grandi”. Lo Zecchino è infatti fin dagli esordi una gara per tutti i bambini che non  hanno ancora compiuto 14 anni. I piccoli cantanti sono accompagnati dal Quintetto di Peppino Principe, la vittoria va a Quartetto interpretata da Giusi Guercilena, da questo momento, fino ai nostri giorni, lo Zecchino diventa un appuntamento tradizionale nell’ambito delle manifestazioni musicali, conduce Cino Tortorella alias Mago Zurlì. Lo Zecchino è, dopo il festival di Sanremo e La domenica sportiva, la trasmissione più longeva della televisione italiana. “Nel mondo – ricordava sempre Tortorella – sono colui che ha presentato per il maggior numero d’anni la stessa trasmissione”. Cino Tortorella è pertanto entrato nel guinnes dei primati.  Hanno scritto canzoni per lo Zecchino: Gorni Kramer, Tony Renis, Walter Valdi, Mogol, Pino Daniele, Fred Bongusto, Paolo Poli, Giorgio Calabrese, Memo Remigi, Tata Giacobetti, Raffaele Pisu, Paola Pitagora, Virginio Savona ed altri.

Le prime due edizioni – ricorda ancora Tortorella – presentai lo Zecchino a Milano con un buon successo, poi i responsabili del Salone non vollero proseguire perché, a parer loro, costava troppo. Mi trovai per caso a Bologna, incontrai i Frati dell’Antoniano che mi invitarono a fare lo Zecchino,  dopo la terza edizione giunsero molte lettere di persone che richiedevano i dischi dello Zecchino, nacque così la produzione, poi vi fu l’incontro con Mariele Ventre e la consacrazione definitiva della manifestazione. Dal 1976 lo Zecchino sarà sotto il patrocinio dell’Unicef.

Con lo Zecchino d’Oro e l’Antoniano sono cresciute e diventate adulte almeno cinque generazioni. Non avendoti doti canore non ho mai pensato di partecipare alla manifestazione, ma ebbi invece l’occasione di partecipare con la mia scuola all’ultima edizione di Chissà chi lo sa, altra trasmissione cult della tv dei ragazzi per la regia di Cino Tortorella, presentata da Febo Conti. Allora si studiava, si aveva il senso del rispetto, degli adulti, professori, genitori, nonni. La tv ci aiutava, istruiva divertendo.

Negli anni ’80 sono poi passato dall’altra parte della barricata: da studente e telespettatore a conduttore radiofonico e professore. Con una certa emozione e con molta reverenza ho poi intervistato ed incontrato quelli che erano stati i miei miti giovanili: Febo Conti, Ettore Andenna, Cino Tortorella ed altri.

Oggi continuo ad insegnare e a fare il giornalista, conduco per un circuito di emittenti radiofoniche le trasmissioni L’angolo della scuola e Stile Italiano. Come docente e conduttore, ritengo lo Zecchino d’Oro e il Piccolo Coro Mariele Ventre iniziative meritorie utilissime per l’educazione delle nuove generazioni, prive di riferimenti e con tanti esempi negativi televisivi (talent show, programmi diseducativi e volgari) e non.

Massimo Emanuelli

(insegnante e giornalista)

massimo emanuelli 3

2 comments

Leave a comment

Leave a Comment