La storia di Wolmer Sani

La storia di Wolmer Sani

 

Quando rivedo i vecchi filmati dello Zecchino D’oro ricordo benissimo che non si vedeva così male nel mio vecchio enorme televisore. Mio padre aveva comperato un televisore a rate
passava la moglie del negoziante una volta al mese e le si dava una rata concordata. A volte poi si saltava o si dava a seconda delle esigenze del momento, testimonianze di un mondo in cui io stavo come un gattino abbracciato alla sua padrona amorosa. Il primo ricordo della tv è stato Carosello , era mitico e correvo subito in casa se ne sentivo la sigla, poi la tv dei ragazzi e l’appuntamento annuale con il Festival dello Zecchino d’Oro. Le canzoni mi lasciavano un po’ interdetto ,ma risultavano orecchiabili e divertenti .”Fammi crescere i denti davanti” cantata da un bambino che appunto, non aveva i denti davanti , come a noi bambini capitava quando i denti da latte se ne andavano. Popov, 44 gatti,torero camomillo, sono quelle canzoni che per prime si affacciano alla porta dei ricordi. quello che più mi faceva divertire era il mitico “Richetto” che dava poi la voce a Topo Gigio . Adoravo come tutti i bambini Topo Gigio , e l’ho sempre trovato divertente negli anni a venire . Il mago Zurlì mi pareva un istituzione , ma faceva poche magie, però le scenette con Richetto erano mitiche . Io e mio fratello seguivamo il festival seduti davanti al televisore , allora poi non c’era scelta di programmi essendoci una sola rete. All’ Antoniano poi ci andai pure da spettatore, ma non a vedere il Festival dello Zecchino ,ma la mia scuola elementare aveva inscenato uno spettacolo di teatro di cui però ricordo poco della trama. Erano varie scenette dal comico allo storico. E mi resi conto di come era bello quel teatro con le tende , le luci e le scenografie. Cosa che in televisione non potevo notare. Al primo festival avevo otto anni ,non ricordo se vidi il primo , alcuni anni lo seguii ,era un po’ il Sanremo dei bambini , ma era parte della tv dei ragazzi , e io a quell’ora e a quell’età ero spesso fuori all’aria aperta. Forse ho visto le puntate dei giorni di pioggia . Nei primi anni 60 ero già meno interessato a quel tipo di canzoni , ma i siparietti di Richetto e Mago Zurlì mi scompisciavano dalle risate. Bello essere bambini in quegli anni.
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