La storia di Hesham Hassanin

La storia di Hesham Hassanin

Io sono arrivato in Italia dall’Egitto nel 1982, dopo avere sposato mia moglie Maria Grazia di Bologna. Lei mi ha subito parlato di
Barbara e Francesca, le figlie di suo fratello Paolo, che avevano entrambe partecipato allo Zecchino d’oro con due canzoni, “La ninna nanna del chicco di caffe'” interpretata da Barbara nel lontano 1971, e la “Teresina” che nel 1976 aveva fatto classificare Francesca al primo posto. Dopo avere partecipato alla manifestazione, entrambe erano entrate nel Piccolo coro dell’Antoniano, peraltro Francesca ne faceva ancora parte quando sono arrivato in Italia e ho conosciuto la famiglia di mia moglie.Mi sono sentito orgoglioso di di avere due nipotine “famose”, ma ho veramente cominciato a seguire lo Zecchino d’oro soprattutto dopo la nascita di nostra figlia Yasmin. Con lei ci guardavamo tutti i cartoni animati alla TV, imparando tutte le canzoncine delle sigle, e ovviamente anche lo Zecchino era uno degli spettacoli che andavano per la maggiore. Poi compravamo sempre le cassette da riascoltare nel mangianastri. Ci sarebbe piaciuto che anche Yasmin partecipasse alle selezioni per lo Zecchino, ma lei aveva la passione per il nuoto che la impegnava quotidianamente da quando aveva quattro anni, e quindi non se ne e’ fatto nulla. Una volta cresciuta nostra figlia, abbiamo un po’ accantonato lo Zecchino, fino a quando non sono entrati a far parte del coro dell’Antoniano, i bambini di nostra nipote Francesca. Cosi’ mia moglie e io abbiamo ricominciato a seguire lo spettacolo, cercando di individuare i figli di Francesca tra i bambini del coro, ogni volta che le telecamere lo inquadravano. Ciò che è bello dello Zecchino, a parte ovviamente le canzoni che sono allegre, semplici e orecchiabili, e’ la spontaneità degli interpreti che vivono la manifestazione come se fosse un gioco, senza invidie tra di loro, manifestando anzi gioia quando ottiene una buona votazione una canzone che a loro piace, anche se non è quella che cantano loro. Un’altra cosa che mi è molto piaciuta è che in alcune edizioni dello Zecchino hanno partecipato bambini provenienti da diversi paesi del mondo. Questo fa si’ che i bambini imparino a considerarsi tutti uguali, come se venissero da un unico, grande paese, superando fin da quando sono piccoli la diffidenza verso i “diversi” da loro.
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