La storia di Franco Mariani

La storia di Franco Mariani

Avevo poco più 14 anni quando conobbi di persona per la prima volta Mariele Ventre e i bambini del Piccolo Coro dell’Antoniano, che fin da tenera età avevo sempre seguito in televisione. Con commozione ricordo ancora la prima lettera che mi scrisse Mariele, che poi mi invitò a partecipare al saggio di fine anno del Piccolo Coro a cui partecipai da solo, giovane adolescente, ancora minorenne, passando poi buona parte della notte alla stazione di Bologna in attesa del primo treno utile per Firenze, scrivendo l’articolo per il giornale. Si, perché quando ero ancora in “fasce” ho iniziato subito a fare il giornalista,
ed uno dei pochi argomenti in cui mi sono specializzato, è stato proprio lo Zecchino d’Oro, diventando così il massimo esperto tra i giornalisti della Toscana. A differenza di tanti miei coetanei – anche se vi diranno che a loro non sarebbe mai interessato…,ma non credeteci – io ho avuto il privilegio e l’onore di entrare a far parte di questa famiglia (e senza cantare o fare selezioni), con l’onere di raccontare agli altri ciò che ivi vi accade, trasmettendo agli altri gli ideali di questa famiglia. Per un giornalista raccontare i fatti è qualcosa che fa parte del proprio dna, della propria missione che sì, si crede si scelga, ma in realtà è una “vocazione” a cui si viene “chiamati”. Eppure, per chi come me ha avuto modo di poter collaborare con l’Antoniano – avendo come amici personaggi quali Padre Berardo Rossi, Mariele Ventre, Sabrina Simoni, Liliana Caroli, Lidia Basso De Biase, Aldo Salmi, Fabrizio Palaferri, Siro Merlo, Daniela Giuliani, e tanti altri, che qui non sto a citare per mancanza di spazio, ma che porto sempre nel mio cuore – in un viaggio professionale che ormai dura da oltre 40 anni, parlare di loro e dello Zecchino d’Oro è come parlare della mia famiglia.

Dieci anni fa – e non mi risulta che nel resto d’Italia nessun altro abbia fatto una cosa del genere – per celebrare le “nozze d’oro”, il 50° dello Zecchino d’Oro, capii che era venuto il momento di raccontare l’apporto dato dai bambini della nostra regione, e per questo mi detti da fare rintracciando, e incontrando personalmente, tutti i piccoli interpreti – all’epoca ben 43, mentre oggi dopo altri 10 anni sono saliti a 54 – premiandoli ad uno ad uno durante un importante Festival Nazionale toscano in una speciale serata da me curata e presentata assieme alla collega Manuela Plastina, giornalista del quotidiano La Nazione; in quell’occasione ebbi modo anche di curare la prima mostra sullo Zecchino d’Oro che è stata esposta, prima al parco di Pinocchio, a Collodi, e poi nella Basilica della Santissima Annunziata a Firenze, e oggi in parte visibile sul sito internet dell’Associazione Firenze Promuove. Nel corso della speciale serata intervennero il grande Cino Tortorella, che rimase compiaciuto del materiale d’archivio, soprattutto video (youtube ancora non aveva preso piede), che avevo raccolto sullo Zecchino d’Oro durante i miei oltre 30 anni di servizio, la direttrice del Piccolo Coro “Mariele Ventre” Sabrina Simoni, la mitica Liliana Caroli, sempre tanto restia a intervenire a queste serate, ma che per me fece un eccezione, e la sorella di Mariele, Maria Antonietta Ventre. Nonostante le 300 persone in piazza fu una serata davvero in famiglia, con i tanti protagonisti, oggi ormai adulti, che per una sera ritornarono bambini, rivivendo quella magnifica esperienza vissuta all’Antoniano di Bologna, di cui solo una piccola parte viene trasmessa in tv allo Zecchino d’Oro. Così come sono grato sia al compianto Padre Berardo Rossi che al suo successore, Padre Alessandro Caspoli, di avermi chiamato, anche qui unico giornalista toscano ad aver avuto questo onore, a far parte per ben due volte, della giuria nazionale selezionatrice delle canzoni per lo Zecchino d’Oro, e per altre due volte della giuria regionale selezionatrice dei bambini toscani da mandare alla selezione nazionale a Bologna. Ora dopo 10 anni, grazie al Consiglio Regionale della Toscana, e al suo Presidente Eugenio Giani, ho avuto anche l’opportunità di fissare su carta (libro “I 60 Zecchini d’Oro della Toscana”, uscito a novembre 2017) tutte le storie – raccontando diverse curiosità poco conosciute o addirittura per niente conosciute fino ad oggi – non solo di questi 54 bambini, ma anche di Mariele Ventre, di Cino Tortorella, di Liliana Caroli, di Padre Berardo e di tanti personaggi toscani, e non, che come scenografi, registi, autori, presentatori, hanno contribuito alla realizzazione delle varie edizioni dello Zecchino d’Oro. Perché senza lo Zecchino d’Oro, e alla mission propria dell’Antoniano, tutti noi saremmo un pochino meno di quello che oggi siamo…

Franco Mariani mariani@alice.it

 

No comments yet. Be the first one to leave a thought.
Leave a comment

Leave a Comment