La storia di Annalisa Armaroli

La storia di Annalisa Armaroli

C’è qualcosa che davvero non è solo mio, ed è condiviso da tantissime altre persone.
Proprio come quando archivio e condivido i miei files, nel Cloud ☁e altre persone possono accedervi.
Persone, che ricordo benissimo nei loro volti da bambini, ma che oggi, probabilmente, non saprei riconoscere se le incontrassi per strada…
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I miei amici del “Piccolo Coro dell’Antoniano, diretto da Mariele Ventre”… così usavano presentarci ogni volta…
Ed è strano.
Quei bambini sono stati la mia quotidianità per parecchi anni, i compagni di gioco e di festa, per un periodo importante della mia infanzia. Insieme a loro, alle loro mamme e ai loro papà, abbiamo fatto un numero infinito di viaggi, di esperienze, di risate, di fatiche, ore e ore di esercizi e prove..📄🤕📃😵
Mi ricordo giornate intere passate negli studi di registrazione, lunghe attese negli studi televisivi, mentre veniva preparata la scenografia e le corse nei camerini dove ci attendevano per vestirci, pettinarci e prepararci.🎥
Eravamo (senza saperlo) piccole star del mondo dello spettacolo: senza nemmeno averne consapevolezza, ci trovavamo al fianco di personaggi famosi, dell’epoca, come quando abbiamo partecipato al programma “Pronto Raffaella” di Raffaella Carrà e ad ascoltarci sorridenti, c’erano Renato Pozzetto, Gianni Morandi, Emy Steward..📺
Ricordo Johnny Dorelli nel camerino di “Premiatissima” , Barbara Bouchet, Ciccio e Franco, Paolo Bonolis e tanti altri volti famosi del mondo dello spettacolo.
Ogni anno l’appuntamento immancabile dello “Zecchino d’oro” con Cino Tortorella e il dolcissimo Topo Gigio, o a Roma per la sigla di Bim Bum Bam…📻mamma mia..quante cose abbiamo fatto!

Anche Pupi Avati ci scelse per l’ultima scena del suo film “Dancing Paradise” con la Big Band di Hengel Gualdi.🎷🎻🎺

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Ricordo le prove con Mariele: tutti i pomeriggi dopo scuola e i compiti la sera tardi dopo cena… Ero distrutta!
Quante volte mia madre, arrivati a casa, ci riportava su per le scale in braccio, uno alla volta (eravamo in tre, io, Chiara e Andrea), perché ci addormentavamo in macchina, per la stanchezza. 😴Tornavamo stremati, dopo aver dato tutta l’energia e l’entusiasmo.

Ad ogni concerto, quando arrivava il momento di esibirsi (in teatro, in una piazza o in un palazzetto)…avevo il cuore in gola. 😬💓
Eravamo bravissimi, salivamo tutti insieme sul palcoscenico e ognuno si disponeva ordinatamente, nella postazione che gli era stata assegnata… I piccolini avevano il cosidetto “cubo” sotto di loro, per sembrare più alti e rimanere allineati alla fila… Poi si apriva il sipario e iniziava la musica… In pochi secondi il ritmo e le note ci avvolgevano e si creava la magia…🎵
Le nostre teste cominciavano a muoversi, le nostre bocche si aprivano e davanti a noi tante persone..nascoste nel buio, perché i nostri occhi venivano accecati dalle luci di scena..👀

Abbiamo fatto concerti ovunque.

Le nostre canzoni raccontavano che la vita è bella, che i problemi si possono risolvere, che chiunque può dare amore e tutti meritano di riceverne, raccontavano di un mondo semplice, dove l’odio e la guerra si riducono al minimo comune multiplo.🎶
Le nostre canzoni trasformavano i difetti in buffe occasioni di sorriso e fondevano la realtà, che ci circondava, con la speranza, la gioia e i sogni. 🎶
Un ricordo particolarmente caro, riguarda l’incontro con Papa Karol Wojtyla che mi prese la testa e fece il segno della croce sulla mia fronte…aveva le mani così calde e così morbide…
E ripenso spesso ad un concerto che tenemmo nella Piazza centrale di Assisi.
La piazza era affollatissima, il sole batteva forte sulle nostre teste e faceva caldo… Tanto caldo, al punto che, nel bel mezzo del concerto, Mariele si sentì male e (forse) svenne.
Rimanemmo da soli sul palco, la musica andava avanti e così facemmo noi… riprendemmo a cantare e, canzone dopo canzone, finimmo il concerto da soli, impeccabili, con la fierezza di sempre.

Mariele 👵🏻con la sua severità, ma pur sempre, con la sua dolcezza, ci ha dato tanto, ci ha insegnato a perseverare anche quando, dopo ore di esercizio, non ricordavamo le parole; ci ha insegnato a resistere, ore e ore in piedi, quando le nostre gambe tremavano per la stanchezza. Mariele ha sempre preteso il massimo da noi e non deludere le sue aspettative, diventava il nostro obiettivo.
“Se lei lo pretende, vuol dire che noi, possiamo arrivarci”..pensavo.💪🏻

Albert Einstein scrisse questa frase:
“Il valore di un uomo dipende anzitutto dalla misura in cui i suoi sentimenti, i suoi pensieri, e le sue azioni contribuiscono allo sviluppo dell’esistenza degli altri individui”.

Saró sempre riconoscente a Mariele, ma anche alla Signora Liliana, Padre Berardo, Padre Gabriele e a tutto lo staff dell’Antoniano, per aver contribuito, in maniera importante, alla mia crescita personale, in quegli anni; sono un riferimento importante anche nel mio presente.
E soprattutto grazie a te, mamma, per averci messo tanta volontà, massimo impegno e infinito amore nel seguirci sempre..🥇🏆
Far parte di un gruppo così affiatato, percepire e vivere quel senso di appartenenza, mi ha restituito anche, un senso migliore di me.
Lasciare il coro ha significato lasciare una vita, un mondo di cui facevo parte ma che ad un certo punto ho dovuto lasciare… Chi ne ha fatto parte, sa benissimo cosa intendo…
È stata una bellissima storia da vivere e adesso è sempre una bellissima storia da raccontare…

1982

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