Seduti per terra sui cuscini, davanti a noi la tv sopra il mobile a rotelle (per spostarla dal salotto al corridoio).
Mia sorella ed io, compiti finiti, quaderni riposti. Dalla cucina gli odori di mia nonna che cominciava a preparare la cena. Nelle nostre mani un pacchetto di popcorn e due bicchieri d’acqua. Il tubo catodico si scaldava e appariva il Mago Zurlì con uno dei costumi più borazzi che si potessero immaginare nella storia della civiltà. Cominciava Lo Zecchino. Da lì a qualche giorno una delle tante compilation “taroccate” sarebbe stata nei nostri mangianastri. E noi avremmo cominciato a inquinare l’aria con i nostri deboli ritornelli.
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