La storia di Matteo Caselli

La storia di Matteo Caselli

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(Addetto Stampa Comune di Bologna)

Quando ero bimbo ho partecipato a qualche puntata dello zecchino, come pubblico e come comparsa, mi ricordo benissimo Mariele e i bimbi del piccolo coro, io allora cantavo già, ma mia mamma non mi ha mai spinto verso la realtà dello Zecchino, nonostante un mio amico ci andasse.
La mia passione per il canto si è poi sviluppata in maniera naturale, da autodidatta, fino all’età di 19 anni dove poi ho iniziato a prendere lezioni di canto private per evitare di rovinarmi.
In casa si ascoltavano le canzoni dello Zecchino. Le canzoni che porto nel cuore sono tante, della mia infanzia ricordo 44gatti, il valzer del moscerino, volevo un gatto nero. Le ascolto ancora con le mie figlie, così come ascoltiamo e cantiamo insieme le nuove canzoni, che sono davvero molto belle e hanno degli arrangiamenti impressionanti.
Io da piccolo ascoltavo le canzoni dell’infanzia di mia mamma, e ora io faccio ascoltare alle mie figlie le stesse canzoni. La cosa bella della musica è che di generazione in generazione si passano le canzoni che piacciono e così non muoiono mai, ma si aggiungono ai repertori nuovi.
I Vecchioni di Mariele mi sono piaciuti; è molto carina l’idea di coinvolgere il piccolo coro di una volta, di chiamare i vecchi cantanti delle canzoni, ecc.. quando me ne avevano parlato nei giorni l’avevo trovata da subito una bella idea e vederli dal vivo è stato emozionante.. serve anche ai giovani del piccolo coro di oggi, è un bel messaggio, di amicizia che grazie alla musica rimane, anche se a volte ci si perde di vista.
Sabrina mi piace molto, tenere un coro di bambini non deve essere facile per nulla e lei lo fa molto bene. Di Sabrina mi piace come aiuta i bambini a cantare le canzoni, cantandole lei stessa. Del piccolo coro invece mi piace il fatto che è ancora una attività divertente e non un lavoro per piccoli, nonostante la tv e tutto quello che ci gira intorno, i bambini riescono a fare rimanere tutto un bellissimo gioco. Quando li ho visti in piazza Maggiore mi ha colpito molto la frase di un bimbo pronunciata durante i cambi palco, sedendosi sui gradoni del sagrato ha detto “finalmente ci sediamo un po’”, della serie, ok che cantiamo in piazza Maggiore davanti a 5.000 persone, ma siamo sempre e comunque bambini fatti di carne e ossa!
A 19 anni sono entrato a fare parte di un gruppo musicale, come cantante, a 23 abbiamo pubblicato il nostro primo singolo “Petalo” ci chiamavamo e-matilda

Dopo un paio di anni dove abbiamo suonato in lungo e in largo per la penisola ognuno ha proseguito per la propria strada, chi nella musica chi no..
Il mio sogno musicale l’ho vissuto per 7 anni, poi ho iniziato a viverne altri. Dai 19 ai 26 anni circa ho suonato e fatto serata, ho studiato canto, ho imparato a suonare al chitarra, ecc.. ora suono e canto principalmente agli scout o in parrocchia o in famiglia o con gli amici, ecc… sono contento di ciò che ho fatto in passato e di ciò che sto facendo ora. Dopo mi sono appassionato alla scrittura, non solo di canzoni, ma al giornalismo e al romanzo, ho scritto un diario di viaggio di una vacanza che ho fatto in Brasile nel 2004, che è stato pubblicato nel 2007 da una casa editrice di Firenze, ho iniziato a lavorare come giornalista e non mi sono mai fermato.
Nel 2012 mi sono sposato, 2013 è nata Anna e nel 2016 è arrivata Marta: entrambe adorano lo Zecchino e quando riesco le porto a vedere i concerti del piccolo coro.

 

 

 

 

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