La storia di Luciana Boriani

La storia di Luciana Boriani

Mi chiamo Luciana. Faccio parte della grande famiglia dei Boriani; in pratica della famiglia che, fra figli (io, Antonella, Carla, Marta e Luigi) e nipoti (Arianna, Francesco, Carlotta e Giulia) ha fatto parte del Piccolo Coro dell’Antoniano ininterrottamente dal 1968 al 2015.
Questa storia è già stata raccontata dalle mie sorelle e quindi a me non rimane altro che ribadire che per noi l’Antoniano e in particolare Mariele, rappresentano i ricordi più belli della nostra infanzia. Poiché io ero molto timida ed educata, a differenza di quelle pestifere delle mie sorelline, quasi tutti gli anni vincevo il premio della bontà, che consisteva spesso in un semplice encomio, ma al quale tenevo molto. Un anno però il premio si materializzò in un bellissimo slittino ma, al momento della premiazione, arrivammo pari merito io e Denisa (una delle mie migliori amiche) e lo slittino fu consegnato a lei, mentre a me giunse un’edizione da bambini del Santo Vangelo. Al momento ci rimasi male, ma poi Mariele e la mia mamma mi fecero capire che avevo ricevuto un regalo molto, ma molto prezioso. Quando alla fine di un anno di impegni, trasmissioni, concerti, lezioni, viaggi e Zecchini, Mariele voleva mostrarci la sua gratitudine e soddisfazione, ci portava tutti a San Luca a piedi, pregando la Madonna e facendo una supermerenda con crescenta e mortadella (portata dalla Signora Liliana, l’insostituibile assistente di Mariele) e per noi tutti era un grande momento di festa (mentre ora vedo bambini che hanno tutto e non si emozionano più con nessun tipo di regalo, anche il più costoso). L’impegno che richiedeva la lezione giornaliera di 2 o 3 ore, l’imparare a memoria tante canzoni e tante note, il viaggiare tutti i fine settimana tornando a casa nelle ore notturne per poi andare a scuola il giorno dopo cercando di essere sempre preparati, la condivisione delle merende, delle fatiche, dei sacrifici e dei momenti belli ci ha reso privilegiati. Nel coro, anche quando eravamo in 80, siamo sempre stati educati da Mariele alla condivisione. Una volta uscite dal Piccolo Coro, per anni abbiamo cantato, con Mariele, una messa settimanale al Policlinico Sant’Orsola e ciò dava più soddisfazioni a noi che ai malati, che ci mostravano tanta gratitudine per il breve momento di serenità. Per tanti anni, da adulta e mentre studiavo medicina, ho aiutato Mariele durante la preparazione dello Zecchino d’Oro tanto che il mio Primario, un po’ geloso, mi ricordava che avevo scelto medicina e non musica ed era ora di staccare la spina dalla famiglia dell’Antoniano, ma Mariele aveva bisogno ed io….. correvo. A volte mi diceva “E’ arrivato il mio angelo” ed io ero felice. Il suo carisma, la sua energia positiva, l’insegnamento continuo, la sua voce roca, ma incisiva, le sue dita sottili ma forti nel dirigerci, la sua risata cristallina e la capacità di indirizzarci sempre verso il giusto mi hanno fatto tanto bene e la mia gratitudine per  Mariele è e sarà sempre immensa.
luciana-e-denisa
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