La storia di Giulia Memole Scarpante

La storia di Giulia Memole Scarpante

Ciao a tutti! Mi chiamo Giulia ed ho 26 anni. Sono nata in una famiglia in cui la musica era sempre nell’aria
(mio padre è una strimpellatore di chitarra e pianoforte e mia madre una gran ascoltatrice di cantautori italiani) e lo zecchino era una delle tradizioni di famiglia che mi incollava alla televisione. Durante il mio secondo anno di scuola materna la mia maestra disse miei genitori che ero molto intonata e che, essendo di Bologna, avrei dovuto sicuramente dovuto provare ad entrare a far parte del piccolo coro. I miei non erano molto convinti ma io ero sicura di me stessa e quindi nel gennaio del 1995 mi presentai per la prima volta all’antoniano. La cosa che mi colpì fu l’aria familiare che si respirava, un’accoglienza meravigliosa composta dalla Liliana, dalla Daniela e,a quei tempi, da Elisabetta. Entrata in aula piccolo coro mi trovai davanti una signora minuta con i capelli bianchi che mi fece accomodare accanto al pianoforte e mi chiese con molta dolcezza di cantare una canzone. Questo fu il mio primo ricordo di Mariele! Superai le selezioni ma con riserbo perché secondo Mariele non ero ancora pronta ad entrare nel coro, infatti non partecipai come corista durante il38 zecchino d’oro. Qualche settimana dopo lo zecchino stavamo preparando il concerto di Natale è un pomeriggio (16 dicembre) avremmo dovuto registrare la trasmissione, ma quando arrivai in aula coro non vidi più quella donna minuta che in così poco tempo mi aveva insegnato a leggere la Musica su spartito e che mi aveva insegnato le canzoni non sapendo io ancora leggere. Mariele era andata in cielo ad insegnare a cantare agli angeli ci dissero, ma io non capii. Tutto diventò più chiaro quando ci trasferimmo tutti in teatro ad improvvisare una trasmissione commemorativa per Mariele. Io non riuscii neanche ad entrare sul palcoscenico rimasi tutta l trasmissione abbracciata a Liliana appena dietro le quinte. Per la prima volta mi resi conto cosa voleva dire perdere una figura di riferimento. Gli anni passarono io iniziai a cantare ed amare quello che facevo con una nuova insegnate Sabrina che inizialmente era molto impacciata nel suo nuovo ruolo da direttrice del famoso Piccolo Coro, ma negli anni si sciolse molto. Con il Piccolo Coro ho i migliori ricordi della mia infanzia, le prove, i concerti in giro per il mondo, i compiti in pullman e soprattutto gli amici che ci sono ancora oggi. Sono andata in “pensione” dal Piccolo Coro nel 2002 a 12 anni, ma non me ne sono mai andata veramente. Ogni anno partecipavo nel pubblico come spettatrice. Ho continuato a cantare scegliendo un percorso un po’ diverso perché mi sono appassionata alla musica lirica per questo a 19 anni mi sono iscritta al conservatorio dove ho preso il diplomino in canto lirico di questo Mariele ne sarebbe fierissima, la sua “Rockettara”, soprannome che lei e Padre Berardo mi avevano dato perché non stavo mai ferma, che corona il suo sogno. Ma l’antoniano ha il potere di far sempre tornare a casa le persone e quindi
da ottobre 2016 ho iniziato a fare parte delle Verdi Note.
Spero di continuare con questa avventura per molto tempo per poter continuare a portare avanti gli insegnamenti di Mariele e per farla conoscere a chi non l’ha mai conosciuta.
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