Lo Zecchino d’Oro e l’Antoniano mi hanno sempre accompagnato nei miei 50 anni. Se vado indietro nel tempo per individuare il mio primo incontro con questo fantastico Mondo, ricordo due 45 giri che consumai a furia di ascoltarli nel mio mangiadischi arancione: risalgono al 15° Zecchino d’Oro che fu il primo che seguii in tv e, cosa curiosa, fu il primo in cui Cino Tortorella si presentò in abiti borghesi,
anche se il personaggio di Mago Zurlì non lo avrebbe mai più lasciato, per cui ricordo mia mamma che mi diceva: “Quel signore li è Mago Zurlì”, e quindi per me rimase “Mago” tantopiù che il vero nome lo conobbi più avanti. Dopo quell’edizione vista in tv penso a mia nonna che passando davanti al negozio di dischi, voleva regalarmene uno ed io non ebbi esitazione nello scegliere un 45 giri dello Zecchino (poichè usavo il mangiadischi solitamente evitavo i 33 giri): scelsi “Filastrocca din din din” ma di fronte alla mia indecisione (probabilmente li avrei voluti tutti) la nonna me ne concesse due così scelsi “La tartaruga sprint” che nel lato B mi pare presentasse “Hanno rubato il prato” mentre il retro della “Fila- strocca din din din” conteneva “Io con chi sto”.
Negli anni successivi pur non avendo impresse immagini particolari,ricordo una radiolina a transistor regalatami da un mio zio, che riceveva soltanto il segnale in onde medie,che mi servì per ascoltare le prime giornate degli Zecchini che in quel periodo non venivano trasmessi in tv.
Dal 1976 ho ricordi molto più nitidi, le canzoni internazionali e qualche LP con tutte le canzoni, i siparietti con Gugù, Alarico e canzoni rimaste nel cuore. Il regalo di un registratore audio a cassette, mi permise di registrare in audio dal 1980 tutte le giornate ed iniziare così una collezione personale ,fatta anche di ritagli di giornali e tutto ciò che trovavo riguardante l’argomento; collezione che con l’acquisto del videoregistratore vhs , dal 1984 diventò anche video, e che durò fino all’avvento dei dvd . La freddezza di questo tipo di registrazione mi hanno allontanato gradualmente dall’archiviare materiale anche perchè con l’arrivo di you tube potevo vedere su PC qualsiasi filmato in qualunque momento mentre internet mi consentiva di essere aggiornato costantemente . Rimaneva un grande desiderio: quello di raggiungere l’Antoniano, vedere dal vivo Cino, Topo Gigio, Mariele, il Piccolo Coro. Nel 1987 ci fu ad Alessandria, a pochi km. da casa mia, una selezione regionale per scegliere gli interpreti del 30° Zecchino: andai senza indugio e così incontrai per la prima volta dal vivo Cino Tortorella. Intanto cominciai a collaborare con una televisione locale pertanto negli anni successivi ebbi ancora occasione di incontrarlo e anche di intervistarlo.
Ma l’Antoniano lo raggiunsi solo nel 1992 : in occasione di una selezione a Genova intervistai il compianto Padre Marco Fabbri che mi promise un biglietto per una giornata del 35° Zecchino d’Oro. La mia gioia fu indescrivibile e quel giorno del novembre 1992 con due collaboratori della tv in cui lavoravo partii per Bologna dove fui accolto oltre che daPadre Marco anche da Padre Ernesto Caroli, dalla Signora Liliana, dalla Signora Lidia De Biase dell’ufficio stampa e poi fui guidato, nei corridoi dell’Antoniano alla ricerca di interviste da realizzare, da Elisabetta Perugini, tutte persone con cui ho mantenuto contatti lavorativi ma soprattutto rapporti di amicizia. E in tale occasione realizzai anche un altro sogno: incontrare Mariele. Ricordo che fui guidato verso l’aula del Piccolo Coro dove stavano provando “La canzone di Kian” e mi stupii che Mariele interrompesse il suo lavoro per venire a salutare il sottoscritto che neanche conosceva. Il cuore mi batteva all’impazzata e l’intervista riuscii anche a realizzarla sebbene con la voce tremula ed impacciata.
Mariele sembrava mi conoscesse da sempre, tanto che in seguito quando la incontravo mentre tornava a casa, nell’angolo fra via Guinizelli e via Jacopo della Lana, si fermava volentieri a far due chiacchiere con me. Da lì nacque poi un breve contatto epistolare, durato troppo poco, perchè nel ’95 Mariele ci avrebbe lasciato. Una notizia ricevuta tramite il tg 5 che mi sconvolse: difficilmente piango ma quella volta non riuscii proprio a trattenere le lacrime.
La prima volta all’Antoniano fu occasione di incontro con altri fans con i quali sono tuttora in contatto. Ritornai anche altre volte, grazie all’ufficio stampa e alla Signora Lidia e tanti sono stati i servizi televisivi realizzati anche in occasioni di concerti e inaugurazioni in memoria di Mariele.
Dopo l’incontro con mia moglie Mariarosa abbiamo vissuto insieme l’Antoniano degli anni 2000, i primi anni della “Fondazione Mariele Ventre, l’incontro con Maria Antonietta, la nascita della “Galassia di Chicco e Doretta, l’incontro e l’amicizia con tanti cori di tutta Italia che si ispiravano ai valori dell’Antoniano. Poi è nato nostro figlio Emanuele: sarebbe stato logico continuare il percorso come famiglia invece una decisione assurda di non per mettere più alle famiglie di assistere al programma in studio, sostituite da bambini delle scuole per lo più disinteressati e per nulla adatti ad un programma in onda su Rai1 (infatti l’ascolto è andato sempre più calando), ci ha in qualche modo allontanati. Sembrava proprio che chi aveva seguito l’Antoniano con tanto affetto e amore per tanto tempo, improvvisamente desse fastidio, probabilmente soltanto a qualche nuovo dirigente, e così Emanuele, sebbene abbia avuto l’onore almeno una volta di far parte della giuria, non ha potuto vivere quei momenti tanto belli che ho vissuto io, pur seguendo sempre lo Zecchino da casa e andando a vedere quando possibile il Piccolo Coro in alcune uscite esterne. Qualcuno ora potrebbe chiedersi come mai un appassionato come me non abbia mai avuto il desiderio di partecipare come cantante: ebbene si, nonostante fossi piuttosto intonato, non ho mai desiderato mettermi in mostra, forse anche per un’eccessiva emotività, probabilmente non essendo neppure stato invogliato dai miei genitori a farlo. In cuor mio speravo in mio figlio ma non l’ho mai spinto, non sarebbe stato giusto, ognuno deve seguire la sua strada senza forzature. Ormai ha 13 anni ma se del Mondo dello Zecchino gli rimarrà qualcosa ne sarò felice. Gli farà bene! Fra i tanti amici conosciuti non ho citato Padre Berardo: quando raggiunsi l’Antoniano non era lui il direttore quindi inizialmente non ebbi con lui rapporti particolari, ma più avanti diventò per me uno dei principali punti di riferimento soprattutto seguendo le iniziative per ricordare Mariele. Tanta fu la sorpresa e lo stupore quando mi chiese una mia foto e una testimonianza da pubblicare su un suo nuovo libro sulla storia dello Zecchino d’Oro. La mia foto ora è fra quelle pagine, indelebile, indimenticabile. E la storia continua….
Fabrizio Mattana
3 comments
pastorino carla
19 Giugno 2017 at 22:41Ciao Fabrizio Mattana…sono la mamma di Patrizia Ottonello zecchino d’argento 1985…canzone BIT….che tu invitasti a Tele Ovada come ospite….abitando noi all’epoca a Masone…ti ricordi??..ora viviamo a Silvano DOrba…Patrizia ha 38 anni e mamma di una bambina di 8…..ho letto il tuo articolo e subito ni sei venuto alla mente…..cosi come ricordo il tuo papa. Ciao….saluti da tutti noi!!!!
Giovanni Aloisio
15 Luglio 2017 at 10:05Ciao Fabrizio. mi ricordo gli anni che presentai alcuni miei brani tra i quali uno in particolare il testo era tuo, il brano si chiamava “in riva al mare”. Sono stati gli anni che ricordo molto volentieri.
Pingback: