La storia di Enrico Scalvini

La storia di Enrico Scalvini

Era nel 1969, mi prelevarono da una equilibratissima partita di calcio in cortile destinazione via Guinizzelli. Mia sorella Dora gia’ seduta sul retro della 500 giardinetta bianca di mio nonno Luigi. Mariele era seduta al pianoforte
ed intonò un ritornello che cantammo in sequenza mia sorella prima ed io dopo. Il verdetto: Chicco si e Doretta no. Mia sorella ci teneva molto a far parte del Coro, io pero’ ancora con la testa alla partita di quel pomeriggio in quel momento un po’ meno. Credo che all’epoca Mariele pensò di
prendere quel bambino troppo vivace e stonato per sfida personale, altre spiegazioni risultano difficili… Per fortuna che durante quel periodo ci fu’ un certo Archibaldo che con grande simpatia riusciva ad evitare ad entrambi punizioni piu’ severe… La pazienza di Mariele, la Liliana, Padre Berardo, genitori e tutti gli altri del Coro sembrava non finire mai. Poi a 4 anni, una signora di una casa discografica con occhi a mandorla mi porto’ per un mese in Giappone insieme alla Federica Poli, io per aver sbagliato la secuenza di ‘bum bum’ alla fine di una canzone. Tornai con il nomignolo ‘Chicco-No’ per tutti i disastri combinati in terra nipponica… I ricordi piu belli del Coro sono dei viaggi in comitiva su dei pullman che appena dopo l’appello obbligatorio si trasformavano in astronavi dove noi piccoli inventavamo incredibili avventure. Il canto poi non mancava mai. Durante i concerti, sembrava che la melodia delle canzoni ci trasportasse come in trance a luoghi e da personaggi incredibili. L’entusiamo di tutti i ‘bimbi’ e lo sguardo di Mariele mi esaltavano e facevano dimenticare le fatiche e i disagi dei viaggi. Purtroppo, nel 1972, i miei emigrarono a Monaco di Baviera e lasciai prematuramente il Coro. Non fu pero’ un addio per sempre. I miei cuginetti cantarono tutti nel Coro e spesso riuscivo a seguirli. Poi Mariele ci mandava i nuovi dischi con gradite letterine che ci facevano sentire tanta nostalgia. Adesso poi con i ‘social media’ anche se non piu’ giovanissimi seguiamo con affetto i compagni di avventura e chissa’ un giorno anche se vivo vicino a New York riuscirò a cantare insieme a loro ancora una volta… Enrico Scalvini, detto Chicco (che come con il caro Alarico non fu mai chiamato per nome…)
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