La storia di Dora Quaranta

La storia di Dora Quaranta

Ciao, mi chiamo Dora, vivo a Sassari, in Sardegna e sono la mamma del piccolo Mario Donato Vinci che ha cantato “Il Gonghista” al 58° Zecchino d’oro.
Sono cresciuta con lo Zecchino d’oro nel cuore. Da piccolissima rimanevo incollata alla tv quando i miei genitori mi informavano che erano i giorni che Rai Uno trasmetteva lo Zecchino d’oro. Non me ne perdevo una puntata! Mi divertivo a cantare con i bambini solisti ed il Piccolo Coro al di là dello schermo abbracciata al mio piccolo orsacchiotto. Rimanevo affascinata dalla figura della maestra del coro, la grande Mariele Ventre, che con le sue braccia, nel mio immaginario enormi, con il suo sguardo magnetico e col suo materno sorriso guidava ad unisono tutti i bambini. Che dire poi del simpaticissimo Topo Gigio e teatrale Mago Zurlì! A casa la mia mamma ed il mio papà si divertivano con me quando cantavo Popoff, Quarantaquattro Gatti, Il Caffè della Peppina, il Valzer del Moscerino, Cocco e Drilli etc. Un appuntamento che aspettavo gioiosamente perché tante belle emozioni mi donava. Percepivo anche la figura dei padri dell’Antoniano nella loro indole francescana solidale e la assimilavo ai padri francescani del Convento vicino casa, tanto da motivare in seguito la mia partecipazione al coro da loro promosso e coinvolgervi anche la mia unica sorellina e mia cugina. Certo a volte sognavo dalla mia casa in Sardegna di partecipare allo Zecchino, ma i tempi non lo permettevano vista la distanza.
Beata fanciullezza, bellissima! Arriviamo all’età adulta!
Un bel giorno di settembre seppi la più bella notizia del mondo: di essere in attesa! Che da lì a 9 mesi avrei abbracciato il tesoro più grande della mia vita: il mio bambino. Purtroppo da lì ad un mese, su questa bellissima notizia come su una bellissima rosa apparvero le spine! Scoprì in modo del tutto inatteso che il mio caro papà era ammalato di tumore e da lì a poco tempo lo avrei perso. Mentre in me prendeva sempre più vita il mio bambino si spegneva nonostante le varie sedute di chemio e radio l’uomo che tanto mi amava, tanto adoravo. In quel periodo come un amazzone nonostante il pancione con tanto amore, mi muovevo da un ospedale all’altro senza mai abbandonare il mio caro papà con la musica, in auto, a casa che mi dava tanta energia e tanto mi faceva sperare. Ricordo le serate di fine novembre del 2007 trascorse a casa, seduta sul divano col mio papà a guardare e ad ascoltare lo Zecchino d’oro presentato da Cino Tortorella con Veronica Maya e Francesco Salvi, con la partecipazione di Lorena Bianchetti, Massimo Giletti, Veronica Pivetti e Gabriele Cirilli. Rammento in particolare un momento quando venne presentata e cantata la canzone dal titolo “Ma che mondo l’acquario” cantata dalla bella e brava bimba conterranea dal nome Virgilia Siddi ed il mio papà che con gli occhi lucciccosi accanto mi sussurrò, avrei voluto che tu un giorno fossi andata lì a giocare e divertirti a cantare con tutti loro, questo non si è potuto fare, e accarezzandomi la piccola pancia, proseguì: ma vedrai che un giorno il mio bel nipotino vi andrà. Sono grandi, uniche ed intime emozioni che ho scelto di condividere con Voi in questo contesto, solo perché considero l’Antoniano e lo Zecchino d’oro, una grande famiglia che ama i bambini e l’essere famiglia e attraverso tutta la sua ricca realtà socio-educativa, mira, nonostante tante difficoltà a veicolare buoni e saldi principi solidali attraverso le belle emozioni che la musica ha il potere di DONARE. Durante tutta la gravidanza la musica, le canzoni dello zecchino mi scaldavano il cuore in tutto il percorso. Nato Mario Donato, Mario come il mio papà, Donato come mio suocero e come dono del Signore, man mano che cresceva chiedeva il microfono, e via via gli strumenti musicali formato giocattolo, dalla chitarra alla batteria. Dall’asilo nido alla scuola dell’infanzia vedevo in Mario Donato sbocciare sempre più il suo divertirsi a cantare, recitare e strimpellare i suoi amati strumenti. Fino a quando arrivammo alla scelta della scuola primaria e la nostra scelta cadde nell’allora unica scuola primaria della città di Sassari che fosse ad indirizzo musicale. Un bel giorno vi iniziò un laboratorio di canto corale promosso dal Coro Mariele Ventre di Sassari al quale subito si appassionò. Arrivò una bella serata di primavera nella nostra Sassari, quando sentii il bisogno di andare in una Chiesa del Centro Storico della città, dedicata alla Madonna del Carmine. Sentivo dentro di me una vocina insistente vai alla chiesa del Carmine. Coinvolsi mio marito Paolo e naturalmente Mario Donato. Per ragioni di traffico parcheggiammo l’auto un po’ distante dalla Chiesa del Carmine, vicino alla Chiesa di S. Maria Betlemme. Scendemmo giù dall’auto e iniziai improvvisamente a sentir suonare delle campane in modo forte e costante e chiesi ad entrambi se sentissero il forte suono delle campane. Entrambi mi dissero di no, in un primo momento pensai che stessero scherzando invece poi mi resi conto che così non era. Più andavamo avanti, nelle strade del centro storico verso la Chiesa del Carmine e più forte suonavano. Il cuore mi iniziò a battere forte fino a quando nella bella chiesetta del Carmine, nella quale forse ero da piccolissima che non vi entravo più, incontrammo un vecchio padre carmelitano, il quale mi fece dono dello Scapolare della Madonna del Carmelo ed io subito lo posi al collo di Mario. Ascoltammo la messa e ritornammo a casa. Il giorno dopo mi capitò di leggere per caso su Internet l’annuncio delle selezioni regionali dello Zecchino d’oro a Golfo Aranci e contemporaneamente alle insegnanti del laboratorio musicale pesammo di iscriverlo. Andammo a Golfo Aranci, ma senza alcuna aspettativa, vi erano tantissimi bambini coi loro genitori provenienti da diverse parti della Sardegna e anche qualcuno proveniente da una regione diversa che più volte si erano presentati alle selezioni. Mai potevamo pensare che da lì a tarda serata dovessimo avere l’annuncio per telefono che Mario Donato avesse superato la primissima selezione con Palaferri e poi la seconda il giorno dopo sul palco sempre a Golfo Aranci per accedere alle selezioni nazionali a Bologna. Felicissimi ed ancora increduli di tutta la bellissima avventura, dagli intensi vissuti ci si strinsero attorno con affetto come in un sogno parenti, amici ed amici degli amici. Tutti aspettavano Settembre le selezioni Nazionali di Bologna. Arrivati a Bologna nel mese di Settembre incontrammo lì gli altri bambini sardi selezionati coi loro genitori e coi quali subito si sviluppò una bella amicizia. Ricordo che quando facemmo ingresso all’Antoniano provammo dei brividi con mio marito, anche lui affezionato allo Zecchino d’oro, che mai dimenticheremo. Mario Donato era gioiosissimo di incontrare tanti bambini che come lui amavano giocare cantando! Entrati nel teatro dove si tenevano le selezioni con una ricca giuria nella quale vi era la bravissima maestra del Piccolo Coro Sabrina Simoni, mai e poi mai ci aspettavamo che dopo ben quattro lunghe selezioni, il piccolo Mario Donato potesse essere selezionato per il 58° Zecchino d’oro e cantare la divertentissima canzone dal titolo: Il Gonghista di Leonardo Maria Frattini e arrangiata musicalmente dal maestro che tanto ammiro Massimo Tagliata. Pian piano entrammo nell’Antoniano con tutti gli altri genitori del 58° Zecchino e ci sentimmo subito accolti come in una grande famiglia, coccolati e rassicurati dalla cara Liliana, guidati dalla gentilissima Daniela e tutto lo staff, attraverso cui affidavamo con onore i nostri figli per le lezioni di canto alla bravissima e rigorosa maestra del Piccolo Coro Sabrina Simoni. Ricordo la giocosità del caro Mister Lui, la simpatia di Alex Volpi, l’accortezza e sensibilità del regista Davide Ricchiuti, la dolcezza di Angela Senatore. Momenti importanti il condividere il pranzo nella mensa dell’Antoniano dove ci davano il cambio le tante persone meno fortunate che ne beneficiano tutti i giorni grazie all’apporto di meravigliosi volontari. Da subito si creò la famiglia del 58° nella grande Famiglia dell’Antoniano, dove da subito ci era stato detto che novembre e lo Zecchino era alle porte e che una volta selezionati a Bologna tutti i bambini selezionati erano vincitori e che da quel momento in poi solo le canzoni con i loro autori erano in gara, cosa che esulava da tutto l’aspetto educativo e sociale che l’Antoniano in tanti anni con la cara e grande Mariele, Padre Berardo avevano cercato di portare avanti in tanti anni e una volta mancati, tutta la famiglia dell’Antoniano compresi i genitori del piccolo Coro con Sabrina Simoni. Infatti tanto era chiaro questo concetto, che tutt’ora quando chiedono a Mario Donato se ha vinto allo Zecchino d’oro, Lui risponde: Tutti i bambini abbiamo vinto! E alla domanda cosa ricordi dello Zecchino d’oro, cosa ti è piaciuto, che significato ha per Te, lui risponde: Per me lo Zecchino d’oro è stata una meravigliosa esperienza, dove mi sono divertito tanto, ho conosciuto tante persone, tanti amici e la conserverò sempre nel cuore. Alla domanda cosa hai provato? Lui risponde: Felicità, Amore ed Amicizia. Dal 58° Zecchino abbiamo vissuto l’importante esperienza del Coro affiliato all’Antoniano Padre Marco Fabbri di Sassari, durante la quale Mario Donato è cresciuto e ha condiviso tante belle emozioni. La Storia, cari amici prosegue e questo Natale ci ha fatto l’enorme regalo di avere con Noi, nella nostra casa la dott.ssa Maria Antonietta Ventre per presentare nella nostra città il libro dedicato a Mariele “Lettere da Mariele… Oltre le note
dello Zecchino d’Oro”. Emozioni vive che non scorderemo mai! Sono sicura che da lassù, il mio caro papà con la cara Mariele e Padre Berardo ci seguano con amore e di questo Noi gliene siamo grati. W la musica del cuore e la musica che unisce senza alcun preconcetto o stereotipo che spesso uccide ogni positiva creatività d’amore. Tanto forse ho scritto e me ne scuso, ma tante belle emozioni mi pervadono. Un caro saluto a tutti.

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