La storia di Andrea Romoli

La storia di Andrea Romoli

Scheda di Andrea Romoli per la trasmissione “Lavori in corso” del 09.12.2016 su RAI2


Andrea Romoli Inviato redazione Speciali del Tg2

 

 

13495023_10209747879315730_8786951005161649385_n

Resto molto legato alla memoria delle canzoni dello Zecchino d’oro con cui sono cresciuto e con cui stanno diventando grandi anche le mie figlie Elda e Licia. Curiosamente i due brani dello sterminato repertorio dell’Antoniano che mi sono particolarmente cari hanno in comune, non un ricordo infantile, ma quello di una penna nera da alpino.

Popoff il cadetto dello zar che scivola sugli argini del Don per arrivare fino al fiume mi riporta ai racconti dei miei vecchi, sopravvissuti con la Divisione Julia alla campagna di Russia. Loro avevano visto i soldati delle divisioni Russe scivolare alla stessa maniera usata dal piccolo Popoff lungo il declivio ghiacciato che portava al Don la notte di natale del 1942. Era l’inizio dell’operazione piccolo saturno che portò allo sfondamento del fronte e alla tragica ritirata che ne seguì. L’altra canzone, molto più recente è “Una penna nera sul cappello” dolcissima ninna nanna che un alpino in missione canta ad un bambino che è riuscito a strappare dalla morte. E qui a rivivere sono i miei ricordi di giovane ufficiale di complemento degli alpini, inviato in missione in Afghanistan nel 2003, ed in particolare ad una foto scattata mentre tengo in braccio un bambino che ero riuscito a far vaccinare all’ospedale di Kabul, salvandolo, forse, dalla morte. Mi piace anche pensare che a unire questi due ricordi tanto diversi e lontani tra loro, ci sia ancora una penna nera quella di Cino Tortorella, il mago Zurlì, sempre molto orgoglioso di quella che portava sul suo cappello di alpino paracadutista.

17264954_10212345097564563_4491237379136555960_n

No comments yet. Be the first one to leave a thought.
Leave a comment

Leave a Comment