Sono cresciuto con le canzoni dello Zecchino d’Oro, ma fra le infinite interpretazioni del Piccolo Coro è sempre stata Zum Zum Zum una di quelle da me più amate. Quella canzone fu scelta per essere l’indimenticabile sigla di Canzonissima 1968/69, e divenne titolo e ispirazione di due “musicarelli”, i film allora in gran voga tratti dai successi della Hit Parade. A questo pensavo entrando nella prestigiosa e austera Sala Mariele di palazzo Sassatelli a Imola, e mi chiedevo se riascoltando Zum Zum Zum avrei provato la magia di una volta.
Domanda retorica. I Vecchioni e l’accurato lavoro documentale di Francesca Bernardi hanno trasformato Sala Mariele in una fantastica macchina del tempo, destinazione Antoniano. La prova è che in sala erano presenti alcuni bambini che si sono scatenati ballando Zum Zum Zum e le altre canzoni della rassegna. Bellissimo! Quei bambini non potevano certo provare nostalgia per una canzone per loro “giurassica”, ma solo l’entusiasmo per uno spettacolo sincero: sono stati il diapason tangibile dell’energia dei Vecchioni, di Francesca, dell’eredità di Mariele, che ha investito tutti in sala. Spettacolo riuscitissimo! I Vecchioni hanno l’incredibile capacità di essere dei moltiplicatori di felicità! Che belle le foto dove si confrontavano i Vecchioni con la loro versione bambina: gli stessi sorrisi, la medesima gioia! Interessanti e mai banali i commenti registrati, bravissima Francesca nei panni dell’intervistatrice di un personaggio del calibro di Pupi Avati. Chi ha avuto la fortuna si essere presente ha toccato con mano sia l’incedibile lavoro compiuto dai frati, da Mariele e dai suoi piccoli cantanti, sia i valori di cui questo lavoro si è nutrito. Interessante il contrappunto, non costruito per polemica ma evidente nei fatti, fra chi accusava lo Zecchino di produrre dei divi, e le tante opere di bene compiute dall’Antoniano grazie allo Zecchino. Se mai ce ne fosse stato bisogno, Francesca e i Vecchioni dimostrano che Mariele e l’Antoniano hanno prodotto sì dei divi, non del palcoscenico, ma della vita!
No comments yet. Be the first one to leave a thought.