Ma dove?

Ma dove?

BOLOGNA EXPERIENCE
Palazzo Belloni – via Barberia 19, Bologna
dal 1 giugno all’8 ottobre 2017


Viva l’albero della cuccagna
Della piazza del paese di campagna
Con la banda che sta suonando
Parapunzi punzi pun
Il postino in canottiera
Ha raggiun…ha raggiunto il bottiglione di barbera
Il curato più fortunato
Il prosciutto si è portato giù
Eccomi. Qui avrò avuto poco più di due anni ma dove l’ho imparata questa canzone?
E poi c’erano giornate intere di niente in camera, col sole che entrava dalla finestra e tante voci amiche a farmi compagnia. Questa era la mia preferita…
Ma da dove veniva questa favola?
E poi tanti fogli di parole, musicassette con una voce rauca che le leggeva mentre io dovevo imparale a memoria…
Ma da dove arrivava quella lezione?
E poi la scuola… piena di sedie di legno dove appiccicavamo le cicles, il pianoforte nero, lo stereo, il grande mobile in metallo che cigolava e le pareti bianche piene di buchi…
Ma dov’era?
E poi se scendevo nella mensa, tra l’odore di polenta, c’era il trenino che con una moneta da 100L partiva e se ero fortunata l’aveva già messa qualcuno, così potevo ammirarlo per 3 minuti mentre entrava e usciva dalle gallerie, con tutte le lucine che s’accendevano…
Ma dov’era?
E poi a novembre nello studio televisivo, c’era il giorno tanto atteso, quando conoscevamo i bambini stranieri e facevamo amicizia con i gesti!
Spagnoli, inglesi, cinesi, tedeschi, indiani, ogni anno di nazionalità diverse.
Ma dov’era?
E poi c’era la stanza imbottita che comunicava con la stanza dei bottoni dove per ore e ore registravamo canzoni su canzoni con l’odore di pipa.
Ma dov’era?
E poi a giugno c’erano i fuochi d’artificio alla fine del concerto e la promessa del palloncino a forma di coniglio e quella pesca strepitosa dove anche le serie erano stupende!
Ma dove?
E poi c’era il cinema con le sedie di legno “gnic gnic” dove qualche volta vedevamo dei pezzi di film mentre la maschera ci faceva passare…
Ma dove?
E poi c’erano le canzoni da studiare, da cantare, da interpretare. Quelle dolci, quelle odiose, quelle stupende, quelle orrende. Le nostre canzoni che diventavano di tutti.
Ma dove?
E poi …c’era lei che è all’ultimo posto, come lei ci si sarebbe messa, anzi, non sarebbe venuta. Lei, la nostra guida musicale e morale, la nostra cara Mariele.
Quindi, ora, non serve più che dica “dove”…

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