L’oggetto della giornata per me è stata lei.

L’oggetto della giornata per me è stata lei.

Domenica 16 Giugno è stata per me una giornata memorabile, caratterizzata da un concerto di emozioni. In semplice ordine cronologico in primo piano va messo il concerto di emozioni per la visita alla bellissima città di Bologna.

Bologna e sopratutto i Bolognesi sono due cose splendide, sia dal punto di vista architettonico/culturale che quello sociale, forse il più importante. Visiti Bologna è ti senti a casa tua. Visiti Bologna è ti senti orgoglioso di essere italiano. Visiti Bologna… e ti ritrovi a desiderare di essere bolognese.

Nella classifica cronologica il posto numero 2 riguarda il concerto di emozioni fortissime che ho provato nel fare visita alla sede della Fondazione Mariele Ventre.

L’interno di quel piccolo ufficio è saturo di quadri, fotografie ed oggetti appartenuti a Mariele. Sono messi in esposizione principalmente per suo ricordo, ma contemporaneamente attestano una cosa importantissima che riguarda questa tanto cara persona: quanto si è fatta voler bene da tante persone. Infatti molte opere sono state dipinte in suo ricordo senza che venisse fatta alcun genere di richiesta. L’amore e l’affetto spontaneo è quello in assoluto più credibile e veritiero.

Infine la classifica cronologica vede al posto numero 3 ciò che in realtà è stata la motivazione numero 1 che mi ha spinto ad affrontare un viaggio lungo 320 km che si è svolto abbastanza bene anche se non senza problemi, visto un imprevisto fortunatamente non grave manifestatosi durante il viaggio di ritorno. Il concerto di emozioni più forti in assoluto quel giorno è stato il concerto dei Vecchioni di Mariele.

Il rapporto che si è creato tra Mariele e i suoi bambini è risultato solidissimo, anzi di più: più resistente del cemento armato, indissolubile, indistruttibile: non lo cancellerà probabilmente nemmeno il tempo.
Perché di tempo ne è passato già tanto da quel maledetto 16 dicembre 1995, quando alla TV è stata divulgata la triste e nefasta notizia della scomparsa della tanto amata e compianta Maria Rachele (Mariele) Ventre.

Eppure molti dei suoi bambini erano li, sembrava che volessero cantare per lei o meglio ancora cantare CON lei. Perché io mi immagino che nella loro mente e nel loro cuore al fianco della attuale direttrice c’era lei che li guardava.

In effetti tutta quella giornata da me passata sul suolo Bolognese è stata da me dedicata a lei. Mentre ero in giro per le strade non facevo altro che pensare che quel determinato monumento lo aveva visto anche lei, che la Torre degli Asinelli l’ha vista anche lei, che la Chiesa di San Petronio l’ha vista anche lei e via dicendo. Davanti all’entrata dell’Antoniano ho pensato che anche lei ha fatto numerose volte quei gradini, davanti all’entrata della Fondazione a lei dedicata ho pensato che quel viale lo aveva percorso anche lei. Mentre ero all’interno dello studio televisivo ho pensato che li dentro c’era stata anche lei. L’oggetto della giornata per me è stata lei.

Se lei fosse stata presente sono certo che avrebbe gradito molto la riuscita del concerto, perché i suoi bambini con questo ottimo coro stanno portando avanti la sua parola, i suoi insegnamenti, il suo ricordo e lo stanno facendo davvero molto molto bene.

Il concerto è durato circa un’ora e trenta minuti, durante i quali sono stati cantati alcuni tra i più importanti brani della storia dello Zecchino d’Oro e della storia del Piccolo coro in generale. Il picco più alto, secondo il mio punto di vista, è stato quando sono state intonate le note delle canzoni “Il caffè della Peppina”, “La ninna nanna del chicco di caffè”, “Nella vecchia fattoria” e “Non abbiate paura”.

Le prime due sono state cantate da una parte dei relativi cantanti solisti originali e questo è dovuto al fatto che la prima è stata cantata da Maria D’amici e Simonetta Gruppioni, ma solo la seconda delle due era presente. Straordinaria è stata l’interpretazione de “La ninna nanna del chicco di caffè” cantata da Barbara Bernardi che la interpretò al 12° Zecchino d’Oro nel 1970.

Un pezzo di tutto rispetto è stato “Non abbiate paura”, un brano molto toccante con il testo originalmente interpretato da Cino Tortorella e riguardante le parole di un importante discorso tenuto da Papa Giovanni Paolo II°. La storia vede questo brano come uno fortemente desiderato da Mariele e Cino, al punto da averlo preparato ed insegnato al piccolo coro nel giro di poche ore tra una puntata di uno Zecchino d’Oro e l’altra. La riuscita fu di veramente alto livello, dello stesso livello della riuscita del concerto de I vecchioni di Mariele che sono ancora i bambini del Piccolo coro dell’Antoniano anche se divenuti vecchioni da un po’ di anni esattamente come venivano chiamati da Lei quando si trovavano costretti a dover lasciare il coro per avvenuto compimento del limite di età.

Lorenzo Fongaro
(LA STORIA DI LORENZO FONGARO)

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