La storia di Giulia Bonelli

La storia di Giulia Bonelli

 

Ciao a tutti, sono Giulia, ho 29 anni, vivo a Siena (una meravigliosa città), ho una grandissima passione per i cavalli e l’equitazione, per la tecnologia e ovviamente per il Piccolo Coro.
Il mio primissimo ricordo dello Zecchino risale alla mia infanzia come tutti del resto, quale bambino della mia generazione non sognava di poter far parte del piccolo coro o poter cantare allo zecchino;
ma il mio ricordo visivo risale all’ultimo Zecchino di Mariele, il 38°, in particolar  modo due canzoni Tanzania-e e La giraffa Genoveffa (ovviamente avevo la musicassetta che ascoltavo sempre in macchina), ricordo pochissimo della morte di Mariele avevo solo 7 anni ma mi resi solo conto della sua assenza allo Zecchino successivo. Ho questa immagine ben impressa nella mia mente quando Cino Torterella inizia la prima puntata dello Zecchino d’oro dicendo che lo Zecchino era morto con Mariele e poi quando presento la nuova direttrice Sabrina dissi a mia mamma “cambia canale che non lo voglio vedere” ma ovviamente lei mi obbligò visto che avevo chiesto a Babbo Natale la musicassetta che ho ancora adesso sempre funzionante.
La prima puntata non mi emozionò molto forse perché non riuscivo ad inquadrare bene Sabrina nel contesto dello Zecchino, ma il giorno dopo avevo cambiato idea a riguardo, mi aveva affascinato il suo sguardo e il modo di dirigere, infatti a volte mi chiedo anche adesso il motivo, sicuramente perché era il mio sogno andare allo Zecchino come qualunque bambino di allora.
Il mio sogno si è realizzato solo 2 anni dopo nel 1998, al 41° Zecchino, quando i miei nonni mi portarono a vedere la finale, vedere Sabrina così da vicino un’emozione unica; ricordo che dopo la puntata lei si trattenne in studio per fare le foto con i bambini del pubblico e che ad un certo punto sparì e non tutti i bimbi fecero la foto tra cui io, per cui la Signora Liliana ci porto nell’aula del Piccolo Coro per fare la foto; lei stava dentro con i bimbi del Coro e quando Liliana busso alla porta e le chiese se poteva uscire per fare delle foto e rispose di no, e subito noi bambini ci mettemmo a piangere perché lei non voleva fare la foto, allora la signora Liliana ci regalo un poster del coro ma non era niente in confronto alla foto con lei, allora ci fece aspettare nel corridoio e andò a cercare di convincerla a venire a fare questa foto, infatti dopo 5 minuti eccotela uscire dall’aula con quel suo sorriso unico ci abbraccio uno ad uno e disse “chi inizia a fare la foto??”, è stato un momento indimenticabile tutti le avevamo promesso che saremmo tornati a trovarla al prossimo zecchino, per me non fu così.
Tutti gli anni aspettavo novembre per vedere lo Zecchino, anzi forse per vedere lei, Sabrina, che credo sia stata un po’ la “mamma” virtuale di noi bambini visto che comunque era il punto di riferimento del coro e io mi immaginavo sempre una componente di esso, vedevo sempre lo Zecchino insieme ai nonni, coloro che mi avevo fatto realizzare il mio sogno; ma poi nel gennaio 2001 quando mio nonno è venuto a mancare ho smesso, quella trasmissione mi legava troppo a lui. E poi come dice una canzone del 53° Zecchino d’oro “si cresce e si diventi grandi”, stavo crescendo e dello zecchino non mi importava più niente, mi ero praticamente dimenticata di lui, forse perché avevo chiuso tutti i ricordi riguardanti mio nonno in parte di me che mi faceva male ad aprire. E invece per puro caso nel novembre 2013, in un pomeriggio di novembre che stavo a casa con la mia nipotina malata, faccio zapping alla tv e metto Rai 1 e per pura coincidenza c’è il 56° Zecchino, più precisamente la finale e in quel momento fanno vedere “Terraluna” guarda caso la canzone vincitrice del 41° Zecchino quello che andai a vedere io; allora mi misi a vederlo e nel vedere quelle immagini si scaturì qualcosa in me, e poi quando rividi Lei mi venero le lacrime agli occhi, non pensavo davvero di vederla cambiata in quel modo nemmeno la riconobbi, è vero erano passati tanti anni ma non pensavo fosse diventata così, il suo sguardo e il suo modo di dirigere era sempre rimasto lo stesso. La sera quando tornai a casa, passai la notte a cercare notizie, video sul web riguardanti Lei, la sua vita e tutto ciò che fatto in questi anni; mi sono messa a rivere tutti i video degli zecchini che non avevo visto su Youtube e poi tramite Facebook ho conosciuto tanti amici che avevano una passione per Sabrina. In particolare ho conosciuto una ragazza di Roma che devo ancora ringraziare, perché è grazie lei che sono riuscita ad incontrarla di nuovo ed ho conosciuto i due miei migliori amici. Parlando con questa ragazza Roma, le ho raccontato la mia storia e lei la sua, ci siamo confrontate su molte cose, e poi così scherzando lei mi disse di scriverle o di chiamarla che sul sito dell’Antoniano c’erano i suoi contatti, io le dissi che non avevo il coraggio di scriverle e che dopo tanti anni non si sarebbe nemmeno ricordata. Passavano i mesi e le nostre chiacchierate alla fine mi convinse e decidemmo di scriverle, mi aiutò a scrivere una cosa carina, però io non avendo coraggio gliela mandai dalla mail di mia madre. Non mi aspettavo che mi avrebbe risposto ed invece così è stato, allora da quella sera le ho scritto dalla mail, ce ne siamo scambiate molte in quei mesi, lei mi faceva domande su di me cosa avessi fatto in quegli anni; poi un giorno mi disse che avrebbe voluto incontrarmi e se sarei andata alle selezioni a Firenze, il giorno prima mi mandò una mail per confermarmi che ci sarebbe stata lei, ed era fina maggio 2014. Mi presentai all’appuntamento con una mia amica, da sola avevo “paura”, a dire la verità era più ansia dopo così tanti anni. Aspettammo che finisse il turno delle selezioni, io guardavo con ansia il cellulare, mi ero salvata delle sue foto perché avevo il timore di non riconoscerla, e poi eccola arrivare dietro ai bimbi, dopo averli accompagnati dai genitori viene verso di noi e ci fa “chi di vuoi due è Giulia?”, lì per lì non sapevo cosa rispondere, poi ho preso coraggio e mi sono fatta avanti. Dopo aver scambiato un po’ di parole e vedendomi molto emozionata dell’incontro, mi ha chiesto se avevo voglia di un caffè le ho risposto di si e si è presa 15 minuti di pausa; scesi al bar che era piano sottostante ci siamo seduti ad un tavolino abbiamo ordinato dei caffè e già io mi sentivo più a mio agio, non vedevo più davanti a me Sabrina Simoni la direttrice del coro, ma semplicemente Sabrina una persone semplice; mi ha fatto talmente tante domande che alla fine mi sembrava di raccontare di parlare con mia “mamma”, perché in fondo lo è stata anche lei per me, visto che è stata per anni il mio punto di riferimento; passati i 15 minuti è tornata al suo lavoro, ma la cosa più bella della nostra breve chiacchierata era stato l’invito al saggio di fine del Coro che si tiene tutti gli anni nel Cinema Teatro dell’Antoniano il 13 Giugno. Tornata a casa raccontai tutto per filo e per segno alla mia amica di Roma era tutto merito suo se l’avevo incontrata, mi disse che sarebbe venuta anche lei al saggio e che se mi faceva piacere potevamo andare insieme, io accettai perché per me era un mondo nuovo.
Il giorno del saggio era arrivato, finii di lavorare alle 13,10 e dopo un po’ partii per Bologna, la mia amica mi aspettava alla stazione; arrivata andammo al nostro albergo, ci mettemmo a parlare perché conoscevamo solo ed esclusivamente per chat mai viste di persona; dimenticavo un dettaglio importante, Sabrina mi aveva detto di andare all’Antoniano prima che mi avrebbe presentato i bimbi del Coro e tutto il resto, ma io ovviamente ero talmente emozionata che mi sono dimenticata tutto.
Alle 20.30 dopo aver mangiato ci siamo recate all’Antoniano, ci siamo prese il posto nella galleria del cinema perché la platea era già piena; all’ingresso notai dei ragazzi con delle magliette con scritto “50 anni del Coro” tra me e me pensai “madonna quanti ex coristi ci sono ad accoglierci” ed invece non era così, erano tutti ragazzi che venivano da tutta Italia appassionati di Zecchino e di Sabrina, e adesso sono tutti amici miei. Ci guardammo il concerto dalla galleria, per me era un mondo nuovo, ma è stato bellissimo un’emozione unica, peccato che eravamo così lontano dal palco e non vedevamo bene. Finito il concerto uscimmo fuori, non ero riuscita a salutare Sabrina come speravo e la cosa mi dispiaceva molto; mentre eravamo fuori la mia amica Laura salutava tutti e mi presentava a tutti, in particolar modo a Vittoria (che è diventata la mia migliore amica quasi una sorella, con il quale condivido tutto, la passione per il coro e per Sabrina), e quindi mentre stavamo stavamo parlando nella strada, esce dall’uscita del Piccolo Coro in macchina Sabrina. Vi chiederete come ho fatto a riconoscerla, beh è stata fermata da dei genitori di coristi che la salutavano ed ho riconosciuto la sua voce, allora ci siamo precipitati in mezzo alla strada l’abbiamo chiamata e si è fermata, anche più tempo del previsto, vista l’ora. È stata molto gentile a rimanere a fare due parole con noi, mi ha detto che le era dispiaciuto che non ero andata nel pomeriggio, abbiamo fatto delle foto ricordo e ci ha promesso che ci avrebbe scritto durante le vacanze. E così è stato, io le ho mandato delle foto di Siena durate il Palio e lei delle foto dalla Spagna quando era in crociera con il Coro, è andata avanti così tutta l’estate. Intanto avevo fatto sempre più amicizia con Vittoria e gli altri ragazzi che conobbi al saggio; a fine agosto ricevetti una sua mail dove mi invitava al concerto alla Città dello Zecchino, quindi ci mettemmo d’accordo con Vittoria ed andammo; un concerto molto carino ma quello che è successo dopo è ancora più emozionante. Noi le portammo dei regali tipici della nostra zona; io le regalai un quadro di “Siena in Musica” con dedica personali in fondo (che potrete vedere nel suo ufficio all’Antoniano) e Vittoria un dolce tipico dell’Abruzzo, per sdebitarsi dei regali ci ha portato a fare un aperitivo; in quel momento non realizzavo cosa stava accadendo veramente ma ero troppo felice. Il nostro aperitivo è stato unico, abbiamo mangiato, bevuto e parlato di tutto, ci ha “presentato” suo marito telefonicamente, ci ha detto di scrivergli che gli avrebbe fatto molto piacere. La giornata è finita purtroppo i saluti sono sempre una cosa brutta. Ci siamo promessi con Sabrina che saremmo visti allo Zecchino di telefonarle ci sarebbe venuta a prendere per portarci con lei. Non credevo che avrei fatto tutte queste cose ed invece è stato così. Ho avuto il piacere scambiare più volte mail con suo marito, scoprendo che lui ama Siena e ci è molto legato. È arrivato novembre e ci siamo ritrovati allo zecchino e come promesso l’abbiamo chiamata e ci è venuta a prendere ci ha fatto fare un giro e dopo la puntata avremmo parlato tranquillamente e così è stato; è stato dopo quella puntata che ho conosciuto Francesca Bernardi, io avevo portato un portafortuna ai bimbi del coro, un cavallino di peluche con il logo dell’associazione dove faccio volontariato, lei è stata l’unica dei genitori che mi ha ringraziato per il pensiero. Il giorno dopo durante il pranzo con Sabrina chiesi chi era la gentilissima signora che mi aveva ringraziato è lei mi ha fatto il suo nome; e quel pomeriggio dopo il pranzo abbiamo avuto l’onore di conoscere suo marito, nonché arrangiatore e autore delle più belle canzoni dello Zecchino. Poi che dire da lì in poi il mio rapporto con Sabrina è diventato più “intimo”, è come se ci avesse fatto entrare nella sua vita (le due persone oltre a me sono Vittoria e Giulio), quando ha avuto “bisogno” di sostegno morale per qualsiasi cosa ci ha sempre reso partecipe di ciò e non solo lei ma anche suo marito. Tutti gli anni vado allo Zecchino, al saggio, a vari concerti che tengono a Bologna o nei dintorni, diciamo che non posso fare a meno del Piccolo Coro e di Sabrina.

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