LA STORIA DELLO ZECCHINO D'ORO 1959-1960 LE ORIGINI

LA STORIA DELLO ZECCHINO D'ORO 1959-1960 LE ORIGINI

LA TESI INTERATTIVA DI LEVIA MESSINA – PRIMO CAPITOLO 1959 – 1960

Lo Zecchino d’Oro nacque, nel settembre 1959, a Milano, non a Bologna, come si potrebbe erroneamente supporre, in occasione del “Salone del Bambino”, rassegna merceologica di prodotti per l’infanzia, tenutasi in quel periodo presso la Fiera del Capoluogo Lombardo, alla quale gli organizzatori vollero unire il progetto di uno spettacolo per bambini che promuovesse la musica a essi dedicata. Occorreva una figura che si occupasse della realizzazione di tale progetto e la scelta degli organizzatori del “Salone del Bambino” cadde su Cino Tortorella, attore diplomato alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano e protagonista del varietà televisivo per ragazzi Zurli, il Mago del giovedì. Trattavasi di un vero e proprio one-man show, essendone Tortorella presentatore, nei panni del Mago Zurli, autore e scenografo. A lui fu commissionata la realizzazione del progetto del succitato spettacolo di musica per l’infanzia. Ispirandosi il “Salone del Bambino” alle Avventure di Pinocchio, Tortorella pensò a un fiaba-varietà, sul tema del romanzo collodiano, che facesse da sfondo a una rassegna canora, un concorso di canzoni nuove scritte per i bambini, cantate da bambini, giudicate da bambini e trasmesse in televisione dalla Rai. La regia fu affidata a Romolo Siena, i testi della trasmissione vennero scritti da Tortorella, in collaborazione con Carlo Triberti, il quale, sullo schema della fiaba collodiana, divise lo spettacolo in tre parti {Pomeriggio di Mangiafuoco, Il Gatto e la Volpe, il Campo dei Miracoli), tenutesi presso il Teatro dell’Arte di Milano il 24, 25 e 26 settembre 1959. Opera di Triberti è anche il titolo “Festival dello Zecchino gli autori della canzone vincitrice avrebbero ricevuto come premio uno zecchino d’oro, antica moneta della Repubblica di Venezia, in omaggio agli zecchini d’oro dell’albero del Campo dei Miracoli narrato ne Le Avventure di Pinocchio.

Le canzoni in gara nella prima edizione furono dieci, selezionate da una commissione designata dall’organizzazione del “Salone del Bambino” e presieduta da Cino Tortorella e dieci furono anche i bambini interpreti. Sfortunatamente, data la difficile reperibilità delle fonti riguardanti l’edizione 1959, non è stato possibile conoscere i criteri di selezione di tali ragazzi. Si trattava, comunque, di bambini milanesi, selezionati, si suppone, presso le locali scuole di canto o legati, per parentela, agli organizzatori del “Salone del Bambino”. Nei primi due pomeriggi, il 24 e 25 settembre, le canzoni furono ascoltate e votate da una giuria composta interamente da bambini, che scelse le cinque canzoni finaliste e, il 26 settembre, decretò vincitrice la canzone Quartetto di Izzi e Bignotti. È doveroso sottolineare i nomi degli autori, in quanto regola fondamentale dello Zecchino d’Oro è sempre stata il fatto che la gara fosse tra canzoni e non tra bambini. I vincitori sono, quindi, gli autori delle canzoni, non gli interpreti.

La prima edizione dello Zecchino d’Oro fu trasmessa interamente dalla RAI per le tre giornate: ovviamente, non esistono dati di audience in merito e lo share era necessariamente del 100%, essendo la RAI l’unica rete televisiva, ma la bibliografia esistente cita “indici di ascolto e di gradimento altissimi”. Non è possibile sapere se e in quale misura ciò sia vero e non si esclude che i toni utilizzati siano eccessivi e volutamente enfatici, tesi suffragata dalla totale caduta nell’oblio delle canzoni in gara, eccezion fatta per Lettera a Pinocchio, il cui successo è, tuttavia, dovuto più all’interpretazione di Johnny Dorelli che a quella di Loredana Taccani (la bambina che la interpretò allo Zecchino d’Oro). È inoltre opportuno ricordare che la prima edizione non ebbe un’edizione discografica completa delle canzoni.

Fu sempre il “Salone del Bambino” a occuparsi della realizzazione della seconda edizione dello Zecchino d’Oro, che ebbe luogo dal 29 settembre al 1° ottobre 1960, presso la Sala Cicogna della Fiera Campionaria di Milano, per la regia di Maria Maddalena Yon. Non sussistono sostanziali differenze tra la prima e la seconda edizione, l’unica, forse, di rilievo, benché piuttosto prevedibile, è costituita dal numero delle canzoni giunte all’organizzazione, tra le quali furono selezionate le dodici (non più dieci), ammesse in gara. Nel 1959 ne erano arrivate (termine vago e impreciso, ma che verrà, d’ora in poi, sempre utilizzato, in quanto entrato nel gergo tecnico dello Zecchino d’Oro) quattordici, nel 1960, quaranta. Le dodici canzoni ammesse alla fase finale (2) furono selezionate, come per la precedente edizione, da una commissione designata dal “Salone del Bambino” e presieduta da Cino Tortorella. Fu sempre una giuria composta da bambini a votare le canzoni nel corso degli spettacoli e a decretare vincitrice, il 1° ottobre, la canzone Fiaba di Faraoni e Bon. La RAI effettuò una ripresa diretta dei tre spettacoli completi, mentre ancora approssimativa fu la discografia: le edizioni RI-FI di Milano pubblicarono un disco 45 giri con la canzone Caro Gesù Bambino, mentre la Red Record editò un album musicale contenente quattro delle dodici canzoni.

(2) La locuzione fase finale non indica la giornata conclusiva dello Zecchino d’Oro, bensì la manifestazione stessa.
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