La storia del 18° Zecchino d’Oro

La storia del 18° Zecchino d’Oro

18° ZECCHINO D’ORO
CANZONI DA TUTTO IL MONDO PER I BAMBINI DI TUTTO IL MONDO
Lo Zecchino d’Oro si prefigge di stimolare la produzione e di promuovere la diffusione di canzoni per bambini artisticamente valide, moderne, ispirate didatticamente a ideali etici, civici e sociali, preferibilmente – per struttura e contenuti – adatte all’esecuzione corale.


Il 18° Zecchino d’Oro si svolge il 19, 20, 21 marzo 1976, trasmesso in diretta dalla radio e dalla televisione.
È il penultimo Zecchino in bianco e nero e “maggiorenne”, prende la patente per viaggiare, diventando “internazionale” e trasformandosi anche come strumento di promozione per l’Unicef.
Le canzoni partecipanti da 12 diventano 14: metà italiane e metà straniere eseguite da bambini di età non superiore ai nove anni.
La partecipazione è aperta a tutti gli autori e parolieri italiani. Le canzoni vengono presentate al concorso dagli editori quindi non saranno accettate le canzoni inviate direttamente dagli autori. Gli editori concorrono alla formazione delle borse di studio (con la quota di L. 200.000 ogni canzone da versare alla Segreteria) assegnate a ragazzi meritevoli e dotati per la musica, segnalati dai Conservatori.
Le canzoni inviate devono essere originali e inedite sia per il testo che per la musica, né divulgate prima dell’esecuzione allo Zecchino d’Oro.
Quelle italiane vengono selezionate come nelle precedenti edizioni mentre quelle straniere vengono scelte tra le canzoni più note e significative della produzione per l’infanzia. L’Antoniano – previo accordo con gli autori e gli editori – avrà cura di commissionarne la traduzione italiana da presentare allo Zecchino d’Oro.
La scelta dei bambini solisti italiani avviene tramite le audizioni locali mentre per gli stranieri, grazie all’aiuto della Junior English School di Roma e ad ambasciate e consolati della capitale.
La scenografia che rappresenta Bologna storica, è allestita da Carla Cortesi e capitanata da Giovanni Andreoli (Giovannino).
La regia è di Fernanda Turvani e le basi registrate da Giordano Bruno Martelli.
Nello studio televisivo, presenta Cino Tortorella, dirige il Piccolo Coro, Mariele Ventre, formato da 70 bambini e 19 solisti.
Tra i solisti partecipa Maria Sole Tognazzi presentata alle audizioni semplicemente come Maria (nome) Sole, cognome (o Soli a seconda delle fonti) per evitare pubblicità.
S’inaugura la sigla d’apertura “Ciao amico” (E. Capelli, G. C. Cadile, F.e M. Reitano).

Cambia il regolamento per la votazione: un referendum tramite una cartolina col titolo della canzone preferita, aperta ai bambini di tutto il mondo e la proclamazione della canzone vincitrice durante la trasmissione “Uno Zecchino per l’estate” che va in onda il 17 giugno 1976.
Vengono assegnati gli “Zecchini d’Argento” alla miglior canzone italiana e alla miglior canzone straniera, nel corso di due semifinali.
Durante la trasmissione viene eseguito dal Piccolo Coro un canto classico: “I cieli narrano” per sensibilizzare il pubblico infantile anche alla musica più seria e impegnata, completato dall’assegnazione di borse di studio musicali dello Zecchino d’Oro a dei Conservatori di Musica.
In rappresentanza dell’Unicef partecipano Arnoldo Farina (Segretario Generale del Comitato Italiano per l’Unicef) e come ospite d’onore, Giulietta Masina che introduce l’appello dei bambini letto ai compagni di tutto il mondo in varie lingue.

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