Tutte quelle figure in bianco e nero erano persone a colori e in tre dimensioni

Tutte quelle figure in bianco e nero erano persone a colori e in tre dimensioni

Ho accompagnato i miei a Palazzo Pepoli con una certa curiosità, perché dopo forse trent’anni era la prima volta che riascoltavo le canzoni dello Zecchino direttamente dagli ex bimbi di Mariele, con una punta di orgoglio perché sapevo che sarebbe stata detta qualche parola di omaggio per mio padre che disegnò i quattro bambini che comparirono per molti anni sui dischi e sulle pubblicazioni del Piccolo Coro. Ero preparato ad affrontare la cosa con lo spirito di quando dopo tanti anni viene riproposta una vecchia trasmissione televisiva, di quelle che si ricordano con affetto, ma con “adulto” distacco. ZUM ZUM ZUM fu la prima sequenza distinta di parole diverse da cacca papà e mamma (in questa progressione) che non solo pronunciai ma addirittura -racconta la leggenda- cantai con buona intonazione. Improvvisamente, alle prime note di questa canzone, con la sigla di Canzonissima sullo sfondo e un’esecuzione fedelissima all’originale, al di là del timbro più…maturo del coro, mi è salito un “magone” che nemmeno stessi vedendo per la prima volta il prologo di Bambi. Nel giro di poche canzoni e di qualche immagine dei Padri fondatori dell’Antoniano, di Mariele, del Mago Zurlì e di Topo Gigio, ho perso completamente la cognizione dei decenni che mi dividono da quando ero di casa nel magico mondo di via Guinizelli e per me tutte quelle figure in bianco e nero erano persone a colori e in tre dimensioni che ero abituato a vedere così frequentemente…e il per me sempre misterioso e inarrivabile Piccolo Coro di Mariele Ventre che spiavo da dietro le quinte, una macchina da guerra nonostante l’età dei componenti -e PROPRIO QUELLO- Popoff incluso! Mancava fisicamente lei, Mariele, ma era come se fosse nell’aria. Grazie Vecchioni, mi avete regalato un pomeriggio di quegli anni. Alessandro Ceregato, o come mi chiamavano i quattro frati…e di conseguenza tutti, dal bigliettaio a Cino Tortorella, Ceregatino.

Alessandro Ceregato

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