Ieri pomeriggio gli Zucchetti hanno cantato ad una lezione del coro. In una settimana hanno imparato il testo di una canzone a memoria. Dopo la lezione hanno convocato i genitori per la prima riunione. Dopo aver distribuito “il regolamento”, hanno spiegato l’essenza del coro. Il direttore, Alessandro Caspoli, un frate che conoscevo di vista, è stato chiaro ma lieve. Zucchetto ha alzato la mano per dirgli che, secondo lui, non doveva esserci un direttore. Il frate l’ha ignorato mentre la mia faccia si accendeva… Io ero già a conoscenza del tipo d’impegno cui andremo incontro, avendolo già vissuto in un periodo molto intenso (anni ’70/’80). La direttrice Sabrina, ha spiegato che tra quattro mesi inizieranno i vari scontenti, abbassando il livello d’attenzione e d’impegno. Come da copione inizieranno le piccole invidie, dovute al fatto che non si è compreso cosa significhi far parte del coro. Una sola voce. Per me è stato un ripasso, mentre leggevo i vari punti. Ho notato che spesso era ripetuto che le decisioni volte allo svolgimento delle esecuzioni, sarebbero spettate solo alla direzione…punti che davo per sottinteso e man a mano che leggevo ripercorrevo i flash delle mie memorie. Tornata a casa, l’ho letto a mio marito che non era d’accordo prima come non lo è adesso e temo che sarà difficile sostenere questo impegno da sola. D’altronde mi aveva dato carta bianca e sono determinata a sostenere questa scelta anche se mi spiace molto non vederlo minimamente coinvolto, così come quando gli raccontavo della mia infanzia. ancora non può capire…
Questo è un pezzo della mia storia ed è bello pensare che possa continuare.
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