OTTO

OTTO

Otto come l’infinito. Otto agosto, una bella data.
Quella che io e Ginetta abbiamo scelto.
Infatti l’otto ho consegnato la mia storia all’Archivio Diaristico Nazionale, un archivio pubblico degli scritti in varie forme, di memorie autobiografiche italiane. Quello è il suo posto perché possa diventare una memoria collettiva, un piccolo segno, il mio. Ero emozionata come se dovessi affrontare un’esame ma in realtà dopo qualche scambio di parole, ho incontrato uno sguardo fisso, intenso, entrato in quello che stavo portando.

Intorno a quel grande tavolo eravamo in tanti e per me è stato bello, intenso e importante.
E credo di aver reso merito alla donna che più di tutte ha colto la mia luce. Non importa se diventerà un libro ma che io sia riuscita a tirare fuori tutte quelle storie e quelle immagini e quelle riflessioni che mi ronzavano nella testa come insetti fastidiosi. Ho consegnato una parte di me per poter andare avanti, ricominciare, rinnovarmi. Comprendersi è un lavoro lungo, faticoso e sofferente ma indispensabile per una vita migliore. Sono consapevole che non finisca ma che diventi un modo di essere. Ed io voglio essere così, sempre in cerca, a volte ridicola ma mai sazia di ciò che posso riempire con i miei colori, le mie mani, le mie parole, le mie esperienze.

Perché la memoria è una cosa importante…

CANALE ARCHIVIO DEI DIARI

Francesca Bernardi

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