Nel quadretto pavullese con Padre Berardo

Nel quadretto pavullese con Padre Berardo

Il verde sconfinato del prato incornicia il dipinto umano che si anima e si colora d’incontri, nello spiazzo della chiesetta di Pavullo, per il ritrovo annuale in memoria di Padre Berardo organizzato dalla Fondazione Mariele Ventre.
I coristi Vecchioni di Mariele, man mano che arrivano, si radunano sui gradini a fianco alla chiesa, per una brevissima prova dei microfoni nel solito caos generale. C’è un sole meraviglioso che scalda e riflette una luce perfetta, illuminando il quadretto pavullese.

 

Alle 10.30 inizia la messa e il coro raggiunge la postazione in chiesa mentre Massimo, che é arrivato in anticipo per montare l’impianto (!) controlla i volumi delle basi.

Padre Secondo insieme a un altro padre, celebrano la messa accompagnata dai nostri canti che peccano d’intonazione ma sono pieni d’intensità, soprattutto sul finale, dove Luciana si sbraccia!

Al termine della funzione, Maria Antonietta Ventre invita i partecipanti a rimanere per un mini-concerto del coro e un maxi pranzo preparato dalle mani esperte delle volontarie.
Il coro vecchioni si dispone sulle file dei gradini a fianco alla chiesa, pronto per il concertino…

Raggiunta la postazione per il concerto, Giacomo presenta i brani che si canteranno mentre il profumo del ragù distrae e condisce l’aria di festeggiamenti. Tra il pubblico c’è chi canticchia e sbirciando i visi, noto una bimbetta che ripete le parole della “ninna nanna del chicco di caffè”, una canzone del 1970 che permane anche nella memoria musicale infantile. Al termine delle canzoni dal repertorio allegro, William Tedeschi regala un finale a sorpresa con un assolo di armonica a bocca.

Finito il concertino i partecipanti prendono posto per il pranzo nella grande tavolata allestita, per proseguire la festa tra crostini, piatti al ragù e tigelle annaffiate col vino.

Si mangia e si ride di gusto tutti insieme e con Giacomo parte “il giro di tavolo”, un’intervista improvvisata e a tratti goliardica, ai commensali e ai coristi.

Dalla tavolata delle tigelle, scopriamo “l’altare delle tigelle” grazie al racconto di Padre Secondo, seguito dal crocifisso col gufo di Johnny Giusti e gli ex voto esposti nella Chiesa di Santa Margherita Vergine e Martire di Montorso.

Dopo l’infarinatura culturale, si passa alle impressioni a caldo della giornata, di Maria Antonietta Ventre e Gisella Gaudenzi della Fondazione per fissare nella memoria una giornata “che fa bene a tutti.”

Francesca Bernardi

 

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