L’ecologia allo Zecchino d’Oro nel 1973 con “Hanno rubato il prato”

L’ecologia allo Zecchino d’Oro nel 1973 con “Hanno rubato il prato”

Il 15° Zecchino d’Oro del 1973 è stato ricco di novità più o meno gradite. Innanzitutto la RAI ha trasmesso in televisione solo la giornata finale mentre le due precedenti sono state mandate in onda alla radio sul programma. Per questo motivo, le prime quattro canzoni escluse dalla giuria, sono state cantate nella trasmissione, solo nella versione ridotta. Cino Tortorella ha dismesso il costume da Mago Zurlì anche se il nome gli è rimasto addosso fino all’ultima edizione. Inoltre è stata la prima edizione della manifestazione con l’accompagnamento delle basi musicali (realizzate dagli arrangiatori: A. Guatelli, A. Martelli, G. Zilioli, C. Valle) sotto la direzione del M° Giordano Bruno Martelli. L’idea della scenografia, realizzata da Carla Cortesi, è un grande nido che raccoglie gli ottanta coristi del Piccolo Coro dell’Antoniano diretto da Mariele Ventre e nello studio televisivo la pavimentazione è stata creata dalla “Ceramica Santerno” di Casalfiumanese.

La canzone “Hanno rubato il prato” interpretata da Catia Amorotti, con la musica di Mario Pagano, nonostante sia stata esclusa nelle prime due giornate, ha vinto il premio per il testo migliore, di Annamaria Pietravalle, offerto dalla Fiera Internazionale del libro dell’ente fiera di Bologna.

La testimonianza di Catia Amorotti

Inutile dire che dell’esperienza allo Zecchino D’ Oro conservo uno splendido ricordo. Avevo 5 anni ma ho ancora un nitido ricordo della dolcezza e della determinazione di Mariele Ventre. Piccolissima, magrissima, con le sue manine minuscole dominava la tastiera del pianoforte mentre mi insegnava sia l’aria della canzone, sia a correggere il mio spiccato accento sassolese. E così, nota dopo nota, stringendo una “e” e calando il sibilo di una “s” è nata: “Hanno rubato il prato”. Ricordo le prove in studio insieme agli altri piccoli amici per imparare anche i ritornelli delle loro canzoni e la simpatia dei frati che ci coccolavano tra una prova e un’altra. La televisione e la prima classificata a noi bimbi proprio non interessava. In quel momento ci interessava stare insieme e cantare.

 

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