IL CALCIO POSTICIPA LO ZECCHINO
Quest’anno il 65° Zecchino d’Oro viene trasmesso da Mamma Rai nelle giornate dal 22 al 24 dicembre, posticipandolo rispetto alle edizioni precedenti, a causa del Campionato mondiale di calcio. La percentuale dei telespettatori è del 17,1 % contro il 16,6 del 2021.
Nelle prime due puntate, condotte dalla stessa accoppiata della scorsa edizione: Francesca Fialdini e Paolo Conticini, vengono presentate le quattordici canzoni, sette per giornata, con votazione della giuria in studio formata da venti bambini, capitanata da Ninna e Matti, (famosi youtuber).
Tra un brano e l’altro anche quest’anno non mancano i giochi sfida, nel gergo più evoluto, challenge, tra i conduttori e gli youtuber.
DIMMI CHE PROFILO HAI E TI DIRO CHI SEI
A giudicare dai profili instagram i più coinvolti sono Ninna e Matti, seguiti da Francesca Fialdini e Cristina D’Avena, al contrario Conticini che seguendo l’esempio di Mamma Rai, non pubblica nemmeno uno scatto dell’esperienza Zecchino 2022, mentre Carlo Conti si limita ad immortalare la coppia youtuber definendola “I miti di tutti i bimbi”.
VIGILIA D’ORO ZECCHINO
La finale del 65° Zecchino d’Oro del 24 dicembre inizia con l’ingresso del direttore artistico Carlo Conti che chiede: “È permesso?” anche se ormai, alla sua sesta edizione, è di casa…Presenti nello studio televisivo dell’Antoniano, il Piccolo Coro “Mariele Ventre” schierato al centro sotto la direzione del M° Sabrina Simoni, i pupazzoni Buffycats, la giuria dei bambini e quella dei grandi formata da Francesca Fialdini, Paolo Conticini, Cristina D’avena, Ninna e Matti. Dopo le presentazioni, si ricorda il numero solidale 45588 per aiutare migliaia di persone a uscire dal disagio della fame di cibo e di aiuto e la cifra compare nell’adesivo che ogni solista indossa.
Segue un breve collegamento con Armando Traverso e la mascotte DJ per informare che le canzoni dello Zecchino d’Oro saranno trasmesse anche su RADIO KIDS. Dopodichè Conti illustra il progetto in collaborazione con RAI PUBBLICA UTILITA e l’istituto statale sordi di Roma Magrotto, che ha coinvolto trenta bambini per interpretare tutte le canzoni dello Zecchino d’Oro con delle clip che i non udenti potranno seguire con la lingua dei segni.
CHE COSA FAI DI BELLO NELLA VITA?
Considerando la preziosità dell’unica trasmissione per bambini da salvaguardare, è necessario dimenticare “il politicamente corretto” anche se Carlo Conti è certamente una figura importante per la visibilità dello Zecchino d’Oro. Quindi è inevitabile “fare la punta” alla sua conduzione…Quando presenta il primo cantante (forse sarebbe più appropriato definirlo interprete?) gli domanda: “Mi abbasso io o ti alzi te? Mi abbasso io, va” poi “Che squadra tifi? Sei è fidanzato?” e… riguardando l’edizione dell’anno scorso sorprende il copia e incolla delle stesse domande, insinuando il dubbio se i dialoghi siano frutto della sua proficua improvvisazione o se peggio ancora facciano parte di un copione scritto da autori impreparati. “Semplicemente bambino” è il titolo dell’edizione ma i tempi della trasmissione sono serrati e i bambini che Conti chiama “ragazzi”, non hanno né il tempo di rispondere alle domande né di capirle mentre il messaggio che “è la musica che vince” si svuota quando chiede ai piccoli interpreti: “Tu che voto ti dai?” E stupisce la risposta grandiosa : “Ma io che ne so!” di un partecipante intento a giocare col microfono.
Ma la domanda più frequente, ripetuta a quasi tutti gli interpreti rimane: “Che cosa fai di bello nella vita?”… a cui i bambini rispondono affannosamente, elencando le loro molteplici attività extra scolastiche.
IL NUCLEO DELLO ZECCHINO: LE CANZONI
Le canzoni partecipanti, con la direzione musicale di Lucio Fabbri, sono quattordici e soddisfano veramente tutti i gusti musicali, comunicando temi diversi a bambini di ogni età (compresi gli adulti). Dal 20 settembre sono presenti in digitale e su tutte le piattaforme streaming, distribuite da Sony Music Italia, togliendo la sorpresa del primo ascolto durante la manifestazione.
La canzone della settimana è la prima a far riflettere, scandendo le vite frenetiche dei bambini di oggi che vorrebbero anche imparare a non fare sempre! e anche quest’anno non mancano i papà protagonisti in due versioni opposte: una divertente con Giovanissimo papà e l’altra molto triste con Gioca con me papà. Il record spetta ad animali e insetti con la favola marina de L’acciuga raffreddata, il racconto ecologico de L’orso col ghiacciolo, l’importanza della libertà di Come King Kong, il motivetto ipnotico de La zanzara e Il panda con le ali che si aggiudica la meritata vittoria. Generi opposti passando dal rock al mambo con Mettiamo su la band e Mambo rimambo, interpretata dalla figlia di una nota cantante che non resta ignota, contrariamente a come succedeva in passato. E ancora, Ci vuole pazienza e serve anche con Il maglione (in cui l’unica dissonanza è la parola assurda “unge” al posto di unghie per trovare la rima) mentre si scopre l’incanto con Il mondo alla rovescia passando anche dalle sonorità fiabesche di Mille fragole. Canzoni per niente facili da cantare ma molto piacevoli già dal primo ascolto. Nei testi si trovano frasi significative e profonde inserite con il linguaggio zecchiniano che “semplifica” il passaggio di concetti importanti. Ne è l’esempio più lampante la canzone vincitrice, interpretata da Mariapaola Summo e scritta da Virginio Simonelli e Daniele Coro: “Il panda con le ali” in cui la bellezza della diversità prende forma con un paio d’ali e un volo che regala una vista diversa…
VERDETTO CANZONE VINCITRICE
SOLISTI, CORISTI E AUTORI (RI)CONOSCIUTI
I diciassette piccoli interpreti, scelti dai casting online tra più di tremila bambini in tutta Italia, hanno tra i quattro e i dieci anni e provengono da undici regioni. Sono ben preparati dalla “suprema” Sabrina Simoni (come la chiamano i suoi coristi) che da ventisette anni conferma il suo lavoro certosino con i solisti e con le sonorità del coro che arricchiscono ogni brano. I coristi indossano il distintivo del Piccolo Coro, le bimbe hanno ancora i capelli legati mentre le braccia dietro alla schiena sono un ricordo del passato. La scenografia con i cartoni animati è stata notevolmente rimpicciolita e il praticabile è sostituito da piccoli rialzi tondi.
Nell’edizione di quest’anno permangono alcuni autori storici con la differenza che col recente regolamento può essere scelta una sola canzone per ognuno mentre i brani di alcuni personaggi famosi vengono scelti senza nemmeno dover partecipare al bando. C’è da sperare che “i navigati” non tirino i remi in barca considerando che l’importanza dello Zecchino d’Oro risiede proprio nella qualità delle canzoni (e non nella notorietà degli autori tra i quali resta un mistero non compaia mai Fasano). Quindi, forse sarebbe opportuno presentare i titoli delle canzoni accompagnati dai nomi degli autori anche durante la finale (come accadeva nella 63a edizione) almeno quanto capire il motivo della sparizione dei loro nomi su alcuni video delle loro canzoni nel canale Youtube.
INTERMEZZI
Lo spazio lasciato “ai grandi” è marginale anche se Cristina D’avena riesce comunque a trovarne per cantare indossando un’abito impegnativo, un medley natalizio reinterpretando l’ineguagliabile All I Want For Christmas Is You di Mariah Carey seguito da Natale in città e Jingle Bell Rock. Il primato d’interventi spetta invece al neo papà Alessandro Politi alias Grande Mago Martin Scozzese che appare e scompare con i suoi “trucchi struccati”. Svelare l’altra faccia della medaglia della sua comicità, sarebbe stata una bella occasione di televisione educativa, infatti oltre alle magie d’illusionismo il Grande Mago, ne compie altre facendo il pilota con la Flytherapy, un’associazione no profit volo per diversamente abili.
Ospiti in studio la Compagnia dei Babbo Natale da Firenze che dona un assegno per Operazione Pane, la campagna dell’Antoniano che sostiene le mense francescane in Italia e nel mondo, seguita dai pupazzoni Buffycats che animano muovendo braccia e gambe (stile Teletubbies) la canzone Un Gattastico Natale cantata dal Piccolo Coro “Mariele Ventre”.
Carlo Conti accenna anche al Premio Zecchino per la scuola, (vinto lo scorso anno dall’Istituto Comprensivo Valle dei Laghi – Dro e ricorda l’apertura del bando delle canzoni della prossima edizione. In seguito, Fra Cavalli, Direttore dell’Antoniano e Suor Tiziana, partecipano al racconto narrato da Conti, della storia di due sorelle ucraine che, scappate dalla guerra assieme alla loro mamma, hanno trovato accoglienza a Bologna dalle suore e all’Antoniano, documentato da un filmato per promuovere l’Operazione Pane.
LE CINQUE MONETE DI PINOCCHIO
Risalendo alle origini e al perché del nome Zecchino d’Oro, scopriamo che prende spunto dall’episodio della favola di Pinocchio in cui riceve in dono cinque monete da Mangiafuoco.
Nella fervida fantasia di Cino Tortorella, ideatore della manifestazione, contrariamente alla storia originale, le monete non vengono rubate dal gatto e la volpe ma, una volta seminate e annaffiate, fanno crescere lo Zecchino d’Oro che diventa il premio per la manifestazione.
Ai giorni nostri, immaginando il dono delle cinque monete ne restano custodite almeno tre, rappresentate da: il fine benefico delle mense, la qualità delle canzoni e dal Piccolo Coro “Mariele Ventre” dell’Antoniano diretto dal M° Sabrina Simoni.
Le altre due monete andrebbero riseminate durante l’intero l’anno, divulgando in tutti gli ambiti infantili e con tutti i mezzi di comunicazione, le canzoni dello Zecchino d’Oro, perché continuino a rifiorire e non vengano dimenticate il giorno dopo. Sarebbe un vero peccato!
Francesca Bernardi
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