LA VOCE DI MARIELE

LA VOCE DI MARIELE

Ieri sera ho partecipato al ricordo di Mariele nel cinema dell’Antoniano. I bambini alle 19.15 erano già pronti nella scuola dopo una cena al sacco nell’atrio, condivisa con un paio di operatori simpatici. Ero tesa perché sapevo che mi aspettavano grandi emozioni che non sempre riesco a gestire al meglio. Perché crescendo si “dovrebbe avere un contegno” che fatico ad accettare. Il pianto come il riso è un sentimento sano e forse è più forte chi fa trasparire le proprie emozioni di chi le nasconde…Comunque, avendo invitato alla serata tre persone che conoscevo appena, sono riuscita a controllarmi. Nel cinema dell’Antoniano ho incontrato qualche ex corista anche se troppo pochi per le mie speranze…ma uno di questi mi è bastato per sentirmi ancora in famiglia…caro Alarico!

Alle 21.15 è iniziato lo spettacolo. Nel silenzio si è aperto il sipario. In scena, il praticabile vuoto, un leggio ed il pianoforte di Mariele. Una bambina ha suonato poche note, nella penombra. Sul palco
una ragazza, ex del coro, ha letto una lettera presa dal libro: “Lettere da Mariele”. Subito dopo sulle note di “Canta con noi”, un brano meraviglioso degli anni ’70, sono arrivati i bambini del coro insieme al M° Sabrina Simoni e hanno cantato una canzone dello Zecchino di quest’anno.
Poi ancora buio e silenzio. E finalmente è arrivata Mariele con la sua voce afona, in una telefonata registrata da Radio TAU, dove parlava con una bambina. La sua voce, la sua pronuncia, il suo suono, il suo modo. E’ stato molto forte, uno scossone. Perché ascoltare una voce è molto più bello che guardare un video, lasciando spazio ai tuoi ricordi, all’immagine personale e unica di ognuno. Sono seguite altre letture di ex del coro, intervallate da canzoni, leggere e impegnative, gioiose e serie, cantate dal Piccolo Coro. Io dalla mia poltroncina mi sono staccata per un attimo dalla quotidianità e ho guardato i miei bambini cantare con grande stupore perché non c’è niente di ordinario in questa esperienza comune. Poi è arrivato anche il mio piccolo contributo, nella lettura di una lettera di Mariele. Nonostante una piccola prova nell’ufficio di Sabrina, nonostante le tante esperienze passate sul palcoscenico, il cuore rimbalzava ovunque e la salivazione era azzerata. Quella lettera parlava del male che qualche volta si può fare a qualcuno senza volere…Intanto, da dietro le quinte, guardavo rapita i gesti e le espressioni di Sabrina mentre dirigeva, invidiando quel contatto così speciale fatto di mani e comunicazione, che tante, tante volte ho avuto con Mariele, su quello stesso palco. Purtroppo subito dopo, svegliatami dall’incanto, mi sono resa conto di tutto ciò che non andava bene: il non aver fatto una prova sul palco per l’audio e per l’entrata in scena, il microfono e il leggio posizionati troppo alti, ma in quel momento servivano nervi saldi. Oltretutto ai miei bimbi non avevo detto niente e non volevo rovinare tutto con una figuraccia. Così, ho spento tutto il mio perfezionismo nel cervello e con un grande buio intorno, ho preso coraggio e letto quel pezzetto di Mariele, per Mariele. E mentre leggevo sentivo la mia voce piena di difetti rimbombare nel teatro e chiedevo scusa a Mariele per tutte quelle “esse” e quegli sbalzi tremendi.

Di seguito, ancora registrazioni audio dove Mariele narrava di Francesco o parlava al telefono con qualcuno e una lettura di Sabrina, dove spiegava che non è vero che i bambini cerchino solo le cose facili… Infine la canzone cantata dalle Verdi Note e Cristina D’Avena che si è trattenuta sul palco per altri due brani, improvvisando pezzi mai cantati con il coro. Infine un discorso di chiusura di Frate Alessandro, due rose rosse ed un bis natalizio in questa serata così intensa. Grazie.

Francesca Bernardi

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