La storia di Matteo Darietto

La storia di Matteo Darietto

 

Ciao a tutti! Sono Matteo, ho 26 anni, sono laureate in Economia. Attualmente sto  lavorando  presso una cooperativa sociale, che è praticamente un asilo nido e scuola materna, come si chiamava un tempo.
Parlare del Piccolo Coro, dello Zecchino d’Oro, è praticamente parlare di me bambino
e, ovviamente, me anche adulto.  Il mio primissimo ricordo risale a quando avevo all’incirca due anni. Col ciuccio in bocca,  ero incantato davanti allo Zecchino d’oro 1991, in particolare a Monta in Mountain bike. Da li, è nato poi un interesse, che è andato consolidandosi nel corso degli anni.
Lo Zecchino d’oro è da sempre stato un appuntamento fisso. L’arrivo dello Zecchino significava e significa l’arrivo di Novembre, il mio mese preferito. Da bambino, ovviamente, da quando inizio ad avere memoria, mi legai molto a Sabrina, al suo Coro, quindi a quello di oggi. La figura di Sabrina è sempre stata affascinante! Mi viene in mente, scrivendo, che ero convinto fosse muta, non sentendola mai parlare, e mi dicevo: ma come fa, da muta, a insegnare a tutti i bimbi?
E mi ripromisi che volevo andare a Bologna a conoscerla dal vivo, per sentire la sua voce. Detto fatto, i miei genitori mi accontentarono e nel 1997 andai per la prima volta a Bologna, tra il pubblico: all’epoca era formato anche da adulti, non solo da bambini come ora. Non potete sapere l’emozione di essere li, di vedere lo studio dal vivo, Topo Gigio, un mito! E ovviamente Lei! La maestra! Sabrina.
Le portai un mazzo di fiori durante la pausa del telegiornale, e poi andai, sempre grazie a mamma e papà, alla sala del Piccolo Coro, per un paio di foto, che custodisco gelosamente. La stessa esperienza si ripeté nel 1998 e 1999 e non solo: riuscii anche, ad andare a qualche concerto: in particolare a Sestri Levante, a Venezia e ad Arcore. E’ grazie a Sabrina, se per quattro-cinque anni ho preso lezioni di pianoforte. Poi, purtroppo, per scelte di vita, ho dovuto abbandonare e dedicarmi ad altro, e ho messo nel dimenticatoio lo studio serio della Musica.
Voglio svelarvi una curiosità, di cui vado molto fiero: sono finito nella biografia ufficiale di Mariele, il famoso “Libro azzurro della libreria”, come si dice nel brano “Mariele chi è”, in occasione dell’inaugurazione dei giardini Mariele Ventre a Sestri Levante nell’ormai lontano 1998.
Questo particolare mi lega molto al mondo dell’’Antoniano  e  del Piccolo Coro. È stato anche questo il motivo per cui, da più grande, ho voluto riscoprire anche lo Zecchino d’oro prima di Sabrina, e quindi, ovviamente, Mariele l’asse portante di tutto. Mariele, donna minuta, severa, maestra senza bacchetta, esempio di Cristianità… si può dire tanto, su di Lei, sul suo sorriso! Non aver avuto modo di conoscerla, è per me  un motivo di tristezza.
Modello da seguire giornalmente, mi rivolgo a Lei in preghiera quando devo affrontare situazioni difficili nella mia vita, e son certo di ricevere il suo sostegno. Quest’estate, come regalo di laurea in anticipo, son tornato a Bologna,  e andai al cimitero a trovarla, portandole un mazzo di fiori, quasi inginocchiandomi: in preghiera silenziosa, a dirle grazie!
All’inizio ho detto che parlare dello Zecchino d’oro è parlare di me anche adulto. E si eh!! Nonostante i miei 26 anni, non mi perdo una puntata  che sia una delle trasmissioni che fanno, ma soprattutto, mi piace seguire proprio la creatura del Piccolo Coro, distaccata quindi, dallo Zecchino d’oro in sé. I suoi successi, i suoi traguardi, piccoli e grandi.  Ai tempi di Mariele l’appuntamento al Sant’Orsola per i malati, le udienze con papa Paolo VI Giovanni Paolo II l’incontro, ovviamente più recente, con Papa Francesco,  i successi in  Polonia, gli ultimissimi successi in Cina!  Emozioni da brividi, che  solo chi è davvero fan può veramente capire!
Una delle cose che più mi ha stupito, parlando  di fan, essendo io un assiduo frequentatore di Facebook, è trovare anche tanti amici, ma anche grandi eh, che hanno la mia stessa passione! La sorpresa, se posso dirlo, più divertente, è stata quella di Martina, che ho conosciuto tra i banchi di università della mia stessa facoltà, Economia, qui a Genova. Che colpo, quando ho scoperto che anche a lei piacevano le mie stesse cose! E’ stato bellissimo, abbiamo iniziato a confidarci, a scambiarci idee, opinioni. Ricordo ancora che, nel regalo di Laurea triennale che mi ha fatto con degli altri amici, mi scrisse: “ Grazie per tutte le volte in cui abbiamo condiviso passioni comuni”, sicuramente, una delle tante è proprio questa!
Altra bellissima conoscenza, purtroppo solo virtuale ad ora, è Giulia, strepitosa fan del coro. Anche a lei, chiesi l’amicizia quasi per caso, e ora è una delle poche con cui ho contatti regolari, ci scriviamo spesso, ma può capitare anche che abbiamo qualche contatto telefonico! Di lei mi ha colpito il fatto che è della magnifica città di Siena, la preferita di mio nonno, che conosce il paesino sperduto dove tutte le estati, per una settimana, vado a fare vacanza! E come non intendersi alla perfezione tra una toscana doc, e un  mezzo toscano?!
Oltre a loro ci sono anche tanti altri amici, fortunatamente la lista dei fan è lunga, e pure con loro condivido molte cose.  Qui non li cito non perché meno importanti, ma  solo perché voglio concentrarmi ancora su un’altra questione: le canzoni.
Per quanto riguarda questo, secondo me, dobbiamo distinguere tra canzoni esclusive del Piccolo Coro, e Quelle dello Zecchino d’oro. Provo a spiegarmi meglio. Il piccolo coro ha delle canzoni sue, che sono assolutamente fantastiche: pensiamo a “Se per miracolo”, ad esempio: tra l’altro ha anche un messaggio molto profondo! Piuttosto che, ma qui mi riferisco a parecchi anni fa, ai brani della Missa Antoniana, alcuni pezzi cantati in un latino assolutamente perfetto e da brivido!
O a successi più recenti, come: “Campane per l’Europa”, con la strofa in cinese! Da brividi!!
E poi c’è tutto il mondo dello zecchino d’oro: del passato, con le sue canzoni semplici, a filastrocca, tipo la Zanzara, la Teresina,  e del presente, che ogni bimbo può interpretare, farle sue e analizzarle.
Penso ad esempio ad una canzone da brividi, dell’ultimo zecchino: Kyrio: magnifica, ma  qual è la trama unificante del brano?! Mi vergogno quasi a dirlo, perché ho 26 anni: si fa fatica ad andare al di là della melodia!
Matteo, Fan del Piccolo Coro e dello Zecchino d’oro.
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