La storia di Anna Perillo

La storia di Anna Perillo

 

Eccomi qui a raccontare, su gentilissimo invito di Francesca, la mia storia legata allo zecchino d’oro. Il mio primo ricordo e’ lontano nel tempo.
A casa mia lo zecchino d’oro lo seguivo in tv sul divano seduta tra mamma e papa’. C’è un’immagine che come d’incanto si apre davanti a me: una piccola bambina, smilza e con grandi occhi, tutte le sere verso le 17.30 sale su una sedia della cucina e impaziente aspetta il suo papà che di li’ a poco torna dal lavoro. Fin qui nulla di strano, direte voi!
Ebbene, il papa’ in questione tutte le sere ” è costretto” a ripetere la stessa scena che però lo riempie di gioia, basta guardargli quegli occhi pieni d’amore che ancora oggi sono impressi dentro quella bambina. Al papa’ tocca fare da presentatore, in modo solenne e ufficiale……”Signore e signori…ecco a voi
Anna Perillo che vi canta…La sveglia birichina…
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Applausi scroscianti da parte del piccolo pubblico( mamma e papa’) ma non  meno importanti. Uno sguardo complice si stabilisce tra padre e figlia che ogni sera dopo l’esibizione canora porta i due a stringersi in un caldo abbraccio. Sono passati diversi anni da allora e quella bimba è cresciuta, ora è mamma e si emoziona tantissimo nel rivedere in sua figlia, lo stesso sguardo felice mentre canta. Il palco è un po’diverso:  la prima bambina era su una sedia in cucina, la seconda insieme ai bambini del Piccolo Coro dell’Antoniano Mariele Ventre diretto da Sabrina Simoni e di fronte a tantissimi spettatori. Per un bimbo questo non fa differenza e a dire il vero, neanche per me! Grazie per questa opportunità Francesca.
Anna.
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