“LA MUSICA PUÓ” DARCI (IL) TEMPO

“LA MUSICA PUÓ” DARCI (IL) TEMPO

“La musica può” é lo slogan del 66° Zecchino d’Oro che sarà trasmesso su RAI1 i primi di dicembre. Dal 2 ottobre si possono già ascoltare le canzoni in gara, scritte da autori storici per la manifestazione e autori famosi nel panorama musicale per grandi. Il direttore musicale, Lucio Fabbri riporta in un’intervista su Famiglia Cristiana: “Nelle canzoni sono state utilizzate delle sonorità attualissime, che niente hanno da invidiare rispetto alle canzoni presenti oggi nel mercato del mainstream.” Questa scelta può raccontarci in che modo la musica infantile si stia trasformando, inglobandosi sempre più con quella adulta, probabilmente a causa del tempo condiviso tra grandi e piccoli che é sempre minore. C’è da domandarsi se sia questo il motivo per cui, l’attenzione a separare le cose si stia sempre di più assottigliando, portando ad una svolta per i gusti musicali (e non solo) dei piccoli che fin dalla tenera età si appassionano alle canzoni che ascoltano i loro genitori. L’invenzione dello Zecchino nel 1959 fu una vera e propria rivoluzione musicale e sociale proprio perché era stato dedicato ai bambini uno spazio tutto loro che si distaccasse da quello adulto. La vera innovazione fu quella di comprendere la “necessità” di separazione tra piccoli e grandi, identificando nella manifestazione uno stile educativo.
Ascoltando i brani della 66a edizione alcuni testi riflettono il rovesciamento dei ruoli in cui i bambini dicono ai genitori che “la vita non é un display” o al maestro che “non si metta le dita nel naso” confermando ciò che riporta Il Fatto Quotidiano scrivendo: “Il claim di quest’anno è “La musica può”, ossia di come i bambini con la musica riescono a prendersi cura degli adulti.” Altre canzoni ricoprono il ruolo educativo parlando d’igiene, di salute, d’integrazione, d’ambientalismo e matematica, tutti messaggi importanti, lezioni di morale e di vita per crescere le nuove generazioni, sommerse di input da ogni dove. Infine non possono mancare come protagonisti delle canzoni, gli animali come il pulcino Beniamino e la puzzola.
Gli argomenti possibili sono tanti, anche se storie fantasiose a varie letture e fiabe sembrano appartenere a un mondo sorpassato.
Sarebbe curioso indagare sui gusti musicali dei bambini di oggi senza influenze esterne, facendogli ascoltare canzoni dello Zecchino di annate diverse, dando così spunti di scrittura ad alcuni autori.
Concludendo lo Zecchino continua a fare da specchio alla società che cambia ed é lecito domandarsi se la musica possa anche farci comprendere qualcosa sul tempo, un bene prezioso per tutti.
Francesca Bernardi

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