LA LETTERA DEL”PASSAGGIO DEL TESTIMONE”

LA LETTERA DEL”PASSAGGIO DEL TESTIMONE”

Una settimana fa ho scritto una lettera. L’ho letta ad un paio di persone che mi hanno fatto riflettere su qualche piccola parte da togliere. Ho voluto spiegare a questa persona il perché i miei figli sono entrati nel coro e di come ho vissuto questa scelta e l’ho scritta di getto a cuor leggero.
Oggi l’ho ricopiata dal pc alla carta, scrivendola a mano, con una grafia da scuola elementare. Ho usato un foglio a righe di terza per non scrivere storto. Non ho guardato granché alla forma ma al contenuto. Dopo la lezione al coro dei bimbi, sono andata per imbucarla nella buchetta della posta che si trova praticamente di fronte ma arrivata al portone non ho trovato nessuna buchetta e ho dovuto suonare. A quell’ora non ci speravo e invece ho ricevuto il tiro. Dalla porta si è affacciata una ragazza e le ho chiesto se potevo lasciare una lettera per la signora, ma lei mi ha spiazzata rispondendomi che la signora era proprio lì. Parlava al telefono. All’inizio mi ha guardata con espressione seria poi quando mi ha riconosciuta, le si è aperto un grande sorriso.
Io mi sentivo imbarazzata con quella busta in mano a consegnargliela di persona ma ci ha accolti con grande calore e le sue fattezze, la sua voce e i suoi modi mi facevano stare anche un po’ con lei. Dopo averle presentato i miei figli, ci ha voluto mostrare l’ufficio. Tutte le stanze, tutti i quadri, tutti i premi e io mi tenevo stretta per non piangere che mi riesce così facile! Mangiavo con gli occhi ogni angolo, nella ricerca di nuove immagini da catturare. Ero entrata in un posto pieno dei suoi ricordi, sul viso di una sorella affannata a raccontare.
Poi le ho consegnato la busta, chiedendole di leggerla quando me ne fossi andata.
Lei ha risposto che se la sarebbe gustata.
Ho avuto coraggio e mi sono piaciuta.

Francesca Bernardi

 

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