LA FILA FORTUNATA

LA FILA FORTUNATA

L’Antoniano partecipa alla Ventesima edizione della festa del Dottore del Sorriso per rallegrare i bambini meno fortunati e le loro famiglie.

Sabato 18 gennaio il Piccolo Coro “Mariele Ventre” dell’Antoniano di Bologna diretto da Sabrina Simoni, parteciperà al tradizionale spettacolo musicale di inizio anno organizzato da Ansabbio per i bambini ricoverati nelle varie strutture sanitarie dell’area metropolitana di Bologna. “Canti, balli, magie e … il Sogno di Dario C” avrà luogo nell’Aula Magna dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, dalle ore 14.30. Dopo il successo delle precedenti edizioni, Ansabbio ha infatti deciso di riproporre, insieme al suo Dottore del Sorriso Dario Cirrone e alla Madrina Marianna Morandi, la suddetta manifestazione, attraverso la collaborazione di diverse realtà cittadine come l’Istituto Ortopedico Rizzoli, la Croce Rossa Italiana, la Pubblica Assistenza Città di Bologna, e l’Associazione Europea Operatori Polizia Bologna. La festa musicale vedrà esibirsi oltre al Piccolo Coro “Mariele Ventre”, artisti come Gianni Morandi, Nek, Emma Marrone, Dodi Battaglia, Iskra Menarini, Lorenzo Visci, Chiara Internullo e il Maestro Nunzio Casiero, il Duo Torri e tanti altri. Quello che Ansabbio propone è la “Star-therapy”, una nuova terapia dell’umore dei piccoli pazienti, utile a sostenere la medicina tradizionale, la quale consiste nel portare ogni settimana presso i vari reparti ospedalieri personaggi dello spettacolo, del mondo dello sport o delle fiabe. Lo scopo è quello di rivitalizzare la vita sociale all’interno delle strutture di cura.


È veramente difficile immaginare quante fatiche ed emozioni possano esserci dietro a quindici minuti di un’esibizione. Tre canzoni su un piccolo palco ma significativo, il piccolo, grande palco di Ansabbio. Un’associazione nata per aiutare i bambini nelle fatica della loro degenza in ospedale.
In prima fila c’erano tanti bimbi “pazienti” delle loro mancanze di salute…e poi i loro genitori con chissà quali dosi di coraggio e speranza, in altre ancora, i genitori dei bambini che si esibivano.
E poi parenti, amici, infermieri, dottori, volontari e altre figure dell’ospedale Rizzoli.
Infine i “Big” che hanno regalato qualche minuto di gioia a quel pubblico alternativo e hanno fatto scorta di umiltà.
Io dalla penultima fila, ho assaporato ogni momento in un alternarsi di gioia e tristezza:
guardavo fiera i miei bimbi e mi sentivo in colpa per i loro spettatori.

Avrei potuto trovarmi in un’altra fila…

Francesca Bernardi

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