La cerco ancora con lo sguardo…

La cerco ancora con lo sguardo…

La cerco ancora con lo sguardo…
E’ proprio vero che esiste una forte correlazione tra sensi e ricordi, in grado di farci rivivere, tanto improvvisamente quanto inaspettatamente, esperienze lontane, quasi dimenticate, ma che riemergono con sorprendente prepotenza, regalando sensazioni che possono strapparci un sorriso o una lacrima.
Per quanto possiamo sforzarci, è arduo ricostruire la vita vissuta tra i 3 e i 5 anni: la breve ma intensa esperienza nel Piccolo Coro dell’Antoniano si è inoculata nella mia mente e si è nascosta ben bene, quasi come se fosse solo frutto della mia immaginazione.
Dieci anni fa, io e mia sorella Renata, spinti da una certa curiosità, abbiamo partecipato ad un raduno di ex bimbi del coro e per me è stato come se si fosse riavvolto un film di cui avevo solo sentito parlare e del quale avevo quasi dubitato di essere stato partecipe: entrando nello studio televisivo dell’Antoniano, che quarant’anni prima sembrava molto più grande perché osservato da una diversa prospettiva, ho incontrato Liliana Caroli e istintivamente ci siamo abbracciati…in quel momento ciò che mi stava capitando non aveva nulla di singolare, anzi, era tutto per me di una naturalezza disarmante, e quando si sono diffuse le note di “Sorridi Sorridi” ho cominciato a cantare e nulla poteva più arrestare la mia commozione.
Per me essere parte, oggi, del coro dei Vecchioni di Mariele, significa provare ogni volta le emozioni di quella serata speciale. Le voci, prese singolarmente, non sono più quelle delle nostra infanzia, ma quando cantiamo insieme rinnoviamo quelle sonorità ed è come se la nostra direttrice si trasfigurasse in Mariele, perché ha tanto di lei e perché noi cerchiamo ancora sempre Mariele con lo sguardo. E’ sufficiente chiudere gli occhi per ritrovarsi nella magica atmosfera di un tempo.

Riccardo Rubini

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