IL SENSO DEL “NOSTRO” 57° ZECCHINO D’ORO

IL SENSO DEL “NOSTRO” 57° ZECCHINO D’ORO

Sono sfinita sul divano dopo una giornata talmente piena di emozioni da togliere ogni energia.
I bimbi hanno partecipato al 57 Zecchino d’Oro cantando nel coro. Zucchetto mi ha fatto tremare fino all’ultimo con il suo temperamento imprevedibile mentre Zucchetta stavolta era serena e gioiosa, infatti lo si capiva fin dalle prove che beneficiava del canto. Già alle 15 avevo la tachicardia e avrei voluto essere calma perché è faticoso convivere con me stessa quando perdo il controllo. Alle 16 li ho portati nella scuola e alle 17 iniziava l’Eurovisione ma stavolta c’era anche Zucco seduto accanto a me nel cinema dell’Antoniano. Molto tempo fa i genitori dei coristi assistevano alla trasmissione dello Zecchino d’Oro dallo studio televisivo poi hanno trasformato il pubblico in soli bambini gestiti da accompagnatori volontari. Un vero peccato.
E le due ore accumulavano dentro di me, tensione, lacrime di commozione e gioia. Nell’ultima canzone gli Zucchetti erano vicini e vederli così, nel mio stesso recipiente di bambina, era un disegno strano così come, prima della trasmissione, le parole di Liliana a Zucchetto per dargli coraggio. E forse tutto ha un senso, il nostro.

Francesca Bernardi

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