Mi sono accorta che inizia a piacermi il mio nuovo salotto che è diventato un piccolo punto di riferimento. Appena posso ci vado e trovo sempre qualcuno con cui scambiare delle chiacchiere. Più lo frequento e più si rafforzano i rapporti, si approfondiscono. Sto parlando dell’Antoniano, nella scuola dove i bimbi fanno lezioni di coro. I vari gruppi si stanno mescolando anche se resta lo zoccolo duro delle madri snob. Ieri ci siamo divertite nel coinvolgimento di un copione da recitare durante il saggio annuale che ci sarà venerdì sera. Quattro mamme ed un papà, ognuno con la sua frase. La mia è stata scritta su misura visto che parla di “tradizione familiare”.
La mamma Simpatica era visibilmente eccitata visto che il suo sogno è proprio la recitazione! Voleva sapere se dovremo fare le prove….Ma dentro questo copione c’è un concetto veritiero che spiega come diventa un genitore del coro. Diventa parte di un gruppo, di una famiglia allargata.
E se all’inizio sei concentrato solo su tuo figlio, a mano a mano l’obiettivo si allarga. Ti accorgi di cose cui credevi non ti avrebbero sfiorato: le espressioni facciali dei bambini, la prima esecuzione da solista, le nuove combriccole e tanto altro.
È questo coinvolgimento ciò che rende il nostro coro così unico.
Non solo una scuola ma anche “un’appartenenza”.