IL PRIMO SAGGIO

IL PRIMO SAGGIO

Alle 20 dovevamo essere nella scuola. In auto ho ricevuto la telefonata della signora del Casoncello che era stronca per aver spostato due covoni!!! peccato…Siamo arrivati in orario, litigando inutilmente con mio marito. L’atrio era già affollato e l’eccitazione alle stelle. Dopo un po’ siamo entrati tutti nell’aula, bimbi e genitori, per ascoltare un saluto del direttore. Dopodiché io e gli altri quattro genitori coinvolti nella lettura di un piccolo copione, abbiamo trovato un angolo per fare una prova ripetendola davanti ad angela, la sceneggiatrice, nonché mamma di un bimbo nel coro! Poi abbiamo raggiunto il cinema che si stava già riempendo e abbiamo fatto una prova anche sul palco. Mentre stavo leggendo ho visto una bionda con una bella maglia viola, chi poteva essere? Mia madre che mi aveva fatto una delle sue sorprese! Così sono scesa ad abbracciarla e a guardarla nei suoi occhi così dolci. Subito dopo ho visto mio nipote tredicenne, a seguire mia sorella con l’altro figlio ed infine mio padre, bellissimo, con la sua abbronzatura ed il suo sorriso contagioso. Poi ci sono stati i saluti con alcune persone che i miei non vedevano da manciate di anni. Quindi il senso di appartenenza era ancora più forte, con la famiglia al completo che chiudeva quel cerchio. Mia madre, in passato ha bazzicato in quei luoghi per ben quindici anni, tra me e mia sorella nel coro, in due turni diversi ed io non mi capacito del suo riuscire a tagliare così con il passato. Lei va avanti e non guarda tanto indietro. Io sono diversa in questo e mi nutro del passato per avere più forza. Forse perché la mia é stata un’infanzia zeppa di bei ricordi che mi piace rimaneggiare. Poi ho incontrato l’affezionata torinese, sempre solare e gioiosa con le sue bimbe a seguito; la sorella di Mariele, elegante e composta e visto facce note come il caro Luigi che masticava elastici e le ragazze dell’ufficio. Infine tutte le mamme con cui si sta creando un bel gruppo. Mancava solo la Toscana… Ore 21 lo spettacolo inizia, buio in sala. Penso che l’anno scorso eravamo ancora tra i nuovi e di cose ne sono cambiate tante! Ci sediamo nei posti assegnati e parte un sottofondo musicale con la proiezione di foto dei bimbi del coro in tanti momenti.
Dopodiché parte la sigla e arrivano i bambini sul palco, in fila, a tempo di musica. Inizia la prima canzone “Cerco il tuo colore” e appena finisce, noi genitori recitanti, dobbiamo raggiungere la scaletta interna del palco. Il palco su cui risalgo dopo trent’anni mentre ricaccio indietro le lacrime.
Siamo dietro le quinte, tutti terrorizzati ed eccitati. Mi fa strano vedere il coro da quell’angolazione e poco dopo Zucchetto recita una piccola frase mentre mi commuovo (strano, eh?). Poi per sciogliere la tensione mi metto a saltare e a ballare coinvolgendo tutti…ridiamo, facciamo casino mentre i tecnici ci zittiscono! Arriva il nostro turno ed entriamo tutti in fila. Il palco é rovente, il pubblico buio e il cuore galoppante. Deglutisco e mi sforzo di non finire la saliva. Io sono la quarta che deve parlare ma la mia voce esce squillante e ferma, mentre Mariele di certo sorride.
Il tempo é eterno e veloce insieme, in un subbuglio emotivo aspettato. Il papà che legge é disinvolto, la mamma 1 non ha voluto prendere il copione e storpia un po’ le frasi, la mamma 2 legge veloce ed é la più inibita poi ci sono io che ho l’impostazione da coro e la mamma 4 che fila liscia come l’olio anche se la voce acuta tradisce la sua emozione. Poi ci raggiunge sul palco una ragazza che parla e quando finisce scendiamo tutti dal palco.

Mi sento leggera come una piuma e torno al mio posto per gustarmi il concerto.
Sono al settimo cielo anche se mio marito é distante. Arriva l’inno d’Italia che é di una bellezza che non si può spiegare e a seguire altre. Quelle che preferisco sono: ” Se per miracolo” con i testi poetici scritti dal grande Padre Berardo e “Preghiera” da strappare il cuore dal petto. E le canzoni si susseguono tra gli interventi di persone che lavorano per l’Antoniano. Sono stati bravissimi e sono molto fiera dei miei figli e della scelta fatta. Torniamo nella scuola dove gli danno un regalo composto da bagno doccia al biscotto, limone e zucchero. C’é un caldo soffocante e non c’é spazio neanche per uno spillo! Finalmente i bimbi possono salutare i nonni, la zia e i cugini. Poi le ultime chiacchiere nell’atrio per poi salutarci tutti davanti al baracchino delle caramelle.

Sono proprio fortunata. Siamo proprio fortunati.

No comments yet. Be the first one to leave a thought.
Leave a comment

Leave a Comment