Il Pirata al Box 12

Il Pirata al Box 12

La settimana scorsa, una corista dei Vecchioni di Mariele, ha incontrato per caso Rino “Il Pirata gambamossia”, ex Zecchino 1976 ed ex corista del Piccolo Coro. Chi si ricorda la canzone?!

Nel 2016 era entrato agli esordi della nostra formazione corale per poi sparire avvolto da una nube di mistero. Più volte ho provato a cercarlo, chiedendomi che fine avesse fatto e l’incontro casuale con Simona andava preso al volo. Così dopo aver scoperto che lavorava in un locale, ho pensato bene di unire l’utile al dilettevole, organizzando un ritrovo con il nostro coro dei Vecchioni di Mariele. Le risposte nella chat sono state solo tre, poi straordinariamente, siamo diventati una decina, compreso “l’ospite misterioso” (che rimarrà tale!) Uno spiritoso ha azzardato previsioni con l’ipotetica partecipazione prima dello “Scrondo” poi del “Pupazzo Gnappo”…

Dopo aver scritto a Rino ed essermi consultata con Simonetta la Peppina, ci siamo accorte che, dalle foto del locale, si trovava in un box del mercato coperto Cirenaica, non proprio al chiuso. Dopo i primi tentennamenti per la paura del freddo, non mi sono persa d’animo e ho prenotato, consigliando a tutti di coprirsi…

Sabato sera, appuntamento al Box12 alle 20 al “tavolo presidenziale” in un’atmosfera surreale: dal ritrovamento di Rino il Pirata, in un abbraccio infinito, alla postazione inusuale in un tavolone tutto per noi! Arrivata in anticipo ho respirato l’entusiasmo di Rino sui progetti di questo piccolo mercato che descrive come un “luogo magico” dove poter riscoprire profumi e colori in un contesto familiare e dove le buone intenzioni si moltiplicano. Uno dopo l’altro, sono arrivati tutti i partecipanti, senza bidoni dell’ultimo minuto (incredibile!) e mi faceva ridere leggere lo stupore mentre percorrevano la galleria deserta del mercato con aria interrogativa ma l’accoglienza calorosa di Rino ci ha messo subito a nostro agio, ritrovando immediatamente quella confidenza che scatta con chi hai frequentato da bambino. Abbiamo mangiato salumi strepitosi, tigelle, crescentine e squacquerone da urlo, bevuto vino sopraffino, brindato “a noi” e riso, riso tanto, distratti dal freddo, infagottati in sciarpe e giubbotti per più di tre ore. Più tardi Rino ci ha allietato, improvvisando un assolo inevitabile del Pirata gambamossia…

Poi ha ricordato il suo fischio portentoso nella canzone Cecky cecky, ahi! del 21° Zecchino d’Oro.

Abbiamo trascorso una serata piena di chiacchiere e allegria perché essere un coro è anche questo, un grande valore sociale e comunitario. Il nostro coro poi fa riemergere sensazioni infantili che creano benessere, che ti fanno sentire libero di essere te stesso senza per forza dover affrontare argomenti che appesantiscono. Quando si canta si aprono cuore e anima in armonia ma la si può alimentare anche attorno ad un tavolo. Per non smentirci prima di andarcene, abbiamo improvvisato un paio di canti accompagnati dal Pirata e dal suo socio (che incredibile ma vero, assomiglia proprio al pupazzo Gnappo…) Squilibrati nella scelta dei canti e nelle voci, a digiuno di prove da ormai troppo tempo ma pieni di entusiasmo e buone vibrazioni (Paolo a tratti…) e con l’inossidabile desiderio di cantare e vivere nuove esperienze, come questa, al Box12 dove abbiamo lasciato sparse nell’aria le nostre voci stonate ma felici.

Francesca Bernardi

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