IL PAPÁ DEL CORO

IL PAPÁ DEL CORO

Martedì sera c’é stata la presentazione di un libro, in ricordo a Padre Berardo, uno dei fondatori del Piccolo Coro dell’Antoniano che ci ha lasciato lo scorso giugno ma che io non vedevo da chissà quanto tempo. Le rare volte che tornavo per un saluto veloce all’Antoniano, il suo risentimento era palpabile ma io avevo tagliato il cordone (dell’infanzia e del saio…). Pensando a lui sono riaffiorati dei ricordi, come quando si divertiva facendo insinuazioni amorose rispetto a un mio compagno corista (che non era lui…)  oppure, il gesto d’infilare bigliettini dentro il saio facendoli passare dal collo e le sgridate per non andare mai, una volta finita l’esperienza nel Piccolo Coro. La memoria è un grande mistero, quando riaccende in questo modo inaspettato ricordi lontani! Solo da grande, ho scoperto la grande perdita che ho avuto non coltivandone il rapporto, infatti ha realizzato miriadi di meraviglie. Era uno scrittore, paroliere, archivista, critico, organizzatore di mostre, eventi e chi più ne ha più ne metta. Chissà quante cose avrei potuto imparare da lui se solo me ne fossi interessata…
Il suo ruolo di direttore dell’Antoniano è stato preso da Frate Alessandro Caspoli che ancora non conosco, né era presente al ricordo. Il coro ha cantato due canzoni nella Basilica di S. Antonio, dopodiché altri due cori, Cristina D’Avena ed un soprano. Io non sapevo dove stare e questo senso d’inquietudine mi ha accompagnata per tutta la serata. Da una parte delle panche, c’era il mio presente: i genitori del coro, dall’altra, c’era il mio passato: qualche ex del coro o genitori di ex. Non riuscivo a scegliere una posizione…I bimbi dopo aver cantato mi hanno raggiunta e poco dopo Zucchetto si é addormentato steso su due sedie. É stata una serata piacevole nonostante l’inquietudine e anche per il dispiacere che mancasse mia sorella. Sono stata felice di rivedere “il frate matto” che da bambini ci rincorreva nello studio televisivo, rivedere la cara Pia, impressa in mente nel suo ufficio in legno scricchiolante, rivedere Luigi, che masticava ancora gli elastici, rivedere due coppie di genitori di decenni fa, rivedere il mitico presentatore dei nostri concerti in trasferta: Mario Cobellini che mantiene inalterata la sua voce inconfondibile, rivedere sua figlia Maria Elena, rincontrata per una strana coincidenza, all’asilo dei miei figli, rivedere Maria Antonietta Ventre, rivedere Gina Basso, rivedere Popoff e il Presidente Alarico…
Anche oggi mi sono nutrita di forti emozioni, ricordando il papà del coro…

Francesca Bernardi

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