Giovedì sono uscita dal gruppo di What’sApp che avevo aperto a maggio. Di una cinquantina di genitori ne raccoglie 35. Ma dopo le ultime vicissitudini non mi sento più parte di quel gruppo. Era nato con lo spirito di amicizia, scambio di opinioni e si é trasformato in un canale di scambio informazioni. Di quel calore non è rimasto niente.
Ho capito che sono troppo coinvolta emotivamente in questa storia del coro e oltretutto non sono in linea con il pensiero comune di superficie.
A molti basta che si faccia lo Zecchino ed un paio di trasmissioni, basta che i figli facciano parte della lista di quelli che registrano in sala d’incisione, basta che circolino le loro foto su Facebook, basta che abbiano una parte da solisti.
A me queste cose non bastano e mi faccio veleno.
Vorrei che le persone la smettessero di usare gli occhi e si mettessero ad usare le orecchie. In questo modo potrebbero sentire le vibrazioni di questo coro che dal vivo fa alzare la pelle.
Il simbolo del gruppo era il distintivo del coro.
Il canto di quegli uccellini dovrebbe volare in alto ma resta fermo in superficie…
Quindi forse, tornerò alle origini, quando me ne stavo in disparte per godere a pieno delle esecuzioni.
Francesca Bernardi
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