I “Vecchioni di Mariele” di Giuliano Musi

I “Vecchioni di Mariele” di Giuliano Musi

Quando ero un “cinno” i Vecchioni di Mariele non erano neppure nati. Non esistevano sopratutto la cultura e la produzione musicale mirate ai bambini che sono state poi inventate e favorite proprio dall’opera instancabile di Mariele Ventre. Per questo motivo non ho i ricordi infantili legati al Coro dello Zecchino che molti bambini di oggi hanno, fin dai primi anni di vita o addirittura quando sono ancora nella culla perché molte mamme per tenerli buoni, per ore, fanno loro ascoltare canzoni note o meno note del Coro.

Non ho vissuto in prima persona la nascita del Coro ma ne ho avuto una conoscenza abbastanza approfondita fin dai suoi primi passi perché, come giornalista, ero sulla notizia. In redazione poi veniva spesso a trovarci Padre Gabriele Adani, che è stato uno dei pilastri dell’Antoniano, a cui erano affidate le pubbliche relazioni e l’ufficio stampa, e che con padre Berardo Rossi ha lanciato lo Zecchino d’Oro nel mondo.

Non ero un ascoltatore assiduo delle canzoni ma conoscevo benissimo i “classici” come Popof, il Valzer del Moscerino, 44 gatti, Torero Camomillo ecc… Ne apprezzavo la musicalità e la perfezione anche se si trattava di un “prodotto” che, in teoria, avrebbe dovuto soddisfare le esigenze dei bambini.

La mia familiarità con il Coro ed il suo repertorio in TV è aumentata come naturale conseguenza della crescita di mia figlia Rita. Lei era ovviamente una grande appassionata e mi coinvolgeva per interi pomeriggi nella visione dello Zecchino d’Oro e nell’ascolto dei pezzi quando non c’erano dirette in corso.

Superata anche questa fase infantile di Rita ho ripreso, per molti anni, a seguire il coro da lontano. All’improvviso però sono stato addirittura catapultato al suo interno perché mi è stata affidata la realizzazione di un libro (intitolato “Lettere da Mariele”) che riporta il meglio della sterminata produzione epistolare di Mariele Ventre.

E’ stato un incontro rapido e ricco di benefici effetti perché mi ha dato una visione completamente diversa, e molto più profonda, di quello che Mariele Ventre ed il suo coro hanno rappresentato per la musica italiana e per l’educazione infantile in genere. Ho potuto così conoscere al meglio anche la vera essenza di Mariele che in precedenza mi era stata raccontata solo da chi aveva avuto con lei rapporti di lavoro o di amicizia.

Prima ancora di vivere alcuni momenti coi suoi “Vecchioni” ne conoscevo già gli aspetti meno noti perché mi erano stati illustrati da Maria Antonietta, la sorella di Mariele, che ha fatto della conoscenza e del ricordo di Mariele una ragione di vita. Dopo l’uscita del libro la mia familiarità con la Fondazione Ventre e con i Vecchioni è addirittura cresciuta. Sono diventato invitato fisso ai loro concerti e anche nelle “trasferte” che, dopo il periodo Covid, di sicuro riprenderanno a pieno ritmo.

Presentazione “Lettere da Mariele” Cinema Perla 05 maggio 2017 

La cosa che più mi lascia sorpreso è l’antitesi della mia conoscenza del Coro e dei Vecchioni rispetto al trend generale; sono diventato infatti loro fan non da bambino ma da persona adulta. In questo ha certamente influito il fatto che assistendo alle loro esibizioni si torna di fatto bambini e ad osservarli con attenzione traspare dai loro volti la stessa concentrazione e voglia di cantare che Mariele sapeva stimolare e dirigere alla perfezione. Questa professionalità la si apprezza forse ancora di più quando dal repertorio per bambini si passa a quello liturgico, offerto durante le funzioni in ricordo di Mariele ma anche nelle esibizioni-spettacolo.

Una delle cose che maggiormente apprezzo dei Vecchioni è l’amicizia vera che li lega sempre più col passare degli anni e che rappresenta forse il regalo più bello e indistruttibile che Mariele ha loro lasciato. Basilare anche la disponibilità nel partecipare ad eventi benefici e che possano dare in qualche modo gioia a chi ne è coinvolto. Un principio educativo che senza dubbio deriva loro dalla grande maestra-mamma che li ha formati come persone, prima ancora di crearli cantanti di qualità.

Giuliano Musi


Festa della famiglia – San Lazzaro (Bo) 22 maggio 2022

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