Gli scacciapensieri

Gli scacciapensieri

Stasera abbiamo fatto le prove e rimesso in piedi una canzone folk suggestiva, in previsione di un concerto a luglio. Lo scacciapensieri apre il brano riportandomi con l’immaginazione ad un paesaggio lontano e allegro che me la fa cantare con grande piacere; Piacere che si é protratto per tutta la serata, per ogni brano (addirittura anche con “Signore di spighe indori”…!) perché ero felice, felice di cantare, felice di essere di nuovo a fare le prove, felice di una delle mie “priorità”, felice sulla mia seggiolina, felice di far parte di un coro, di un gruppo con le sue gioie e i suoi dolori. Ecco, stasera ho vissuto solo le gioie e apprezzato molti sguardi complici, molta energia positiva e voglia di fare, canzone dopo canzone con una Luciana particolarmente frizzante. Non riuscivo a smettere di ridere per i suoi suggerimenti mimati, soprattutto in “supercalifragilistichespiralidoso” in cui – spaventoso e curioso – possono essere confusi benissimo…mentre non potevo smettere di bearmi in “Dolce sentire” che culla ogni parte buona e cattiva dentro di me. Del medley Disney la canzone “I sogni son desideri” mi riporta sempre a ripensare a quante cose abbiamo fatto ad oggi…

 

Cantare per me ha degli effetti benefici incredibili sull’umore, sulle sostanze che scorrono impazzite come l’adrenalina (ehi tutta roba naturale, eh!) sulla percezione del corpo e dello spirito! Tutta la bellezza cambia, quando ci si deve mettere d’accordo e le visioni sono diverse ma stasera lo scacciapensieri ha fatto bene il suo dovere. Abbiamo ripescato anche “La Teresina” ma sento ancora una certa resistenza nel cantarla senza capirne il motivo…quindi al posto della formica interpreto un cowboy, “il corto”, accompagnata dal lungo e dal pacioccone, nella speranza di riuscire a fare il concerto lunedì, viste le pessime condizioni metereologiche.

 

Stasera eravamo in tanti, ventisette, se non ho contato male e abbiamo cantato abbastanza bene a parte qualche rallentamento del ritmo in alcuni brani ma le voci erano compatte, fino a diventarne una. Finite le prove alcuni di noi hanno festeggiato il compleanno di mia sorella (anche se con una settimana di ritardo) in un locale dove abbiamo spizzicato, brindato e ballato. La tavolata sembrava quella di una famiglia allargata perché é questo il tipo di sentimento che mi lega a loro, nonostante le nostre vite s’incrocino quasi esclusivamente per il coro. Le bocce per brindare erano accese e infuocate come lo eravamo noi, così uniti, così allegri, così “ghenga” come ci ha definito Cristiana, con la sola differenza che i nostri scopi “illeciti” rivendicano solo leggerezza, ballotta, amicizia.

Mia sorella ha pure brindato, contravvenendo alla sua celeberrima astemia e sembrava una bambina felice, bello vederla così…lo stare in gruppo serve tanto e oltre a balli e brindisi ci sono stati anche abbracci stretti e parole intime, confidenze e tanti scacciapensieri…

Francesca Bernardi

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