GLI IDEALI IDEALI

GLI IDEALI IDEALI

Stasera dopo lo Zecchino d’Oro sono andata nella scuola a prendere i bimbi al termine della trasmissione. Quando sono arrivata nell’atrio, per un attimo o anche due sono rimasta senza fiato. Il soffitto era pieno di palloncini bianchi e neri, sagome di note musicali,

appesi insieme alle foto di tutti i piccoli coristi. Attorno alla porta dell’aula una striscia luminosa cambiava colore ad intermittenza e sopra capeggiava un manifesto con una scritta in cinese. Dentro l’aula invece, molti palloncini rossi a forma di cuore rimanevano sospesi e accesi da un led interno. Io ho alzato la testa, mi sono guardata intorno e ho sentito il peso di tutto quel troppo. Certamente non è il tipo di atmosfera che desidero respirino i miei figli. Mi sono chiesta dove mi trovavo e a cosa serviva quell’abbondanza di addobbi. Guardavo i pannelli in legno con le Madonne e mi chiedevo come potessero condividere quello spazio. Al piano di sotto la mensa dei poveri, a quello di sopra effetti speciali. La scuola era stata “truccata” da alcuni genitori per ringraziare i bambini del loro impegno per lo Zecchino ma già il parteciparvi dovrebbe essere la loro gratificazione. Mi sono sentita ancora una volta fuori dal coro e credo che un caloroso applauso al loro ritorno sarebbe stato più coerente col luogo e con gli ideali che lo abitano (o che dovrebbero abitarlo?).

Francesca Bernardi

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