GIORNO 1 TOUR BARCELLONA

GIORNO 1 TOUR BARCELLONA

Sabato alle 12 eravamo davanti all’Antoniano pronti per parcheggiare l’auto all’interno. Verso le 12.30 sono arrivati i due pullman e siamo partiti verso Civitavecchia. Zucchetto era triste perché il suo amico era sull’altro pullman ma si è consolato con il tablet di papy. Zucchetta era a fianco della sua amica preferita ed io della sceneggiatrice. Abbiamo parlato a tratti del coro, dei nostri bambini e della nostra strana esperienza essendo coinvolte direttamente nell’Antoniano: io per l’infanzia, lei per lavoro. Non sono ancora riuscita a capire se le piaccio o meno perché mi rendo conto di essere diventata una rompiscatole con le mie indagini…tipo che mi sono accorta che hanno aggiornato i vari siti e addirittura Wikipedia, dopo le segnalazioni in segreteria e i parlottamenti nei corridoi.

Durante il viaggio abbiamo fatto una sosta per il pranzo e il bagno. Mentre addentavo un panino ho visto la direttrice con i suoi nuovi occhiali coprenti che la rendono ancor di più enigmatica. Verso le 18 siamo arrivati al porto tra mille messaggi su What’sApp, il sole dai vetri e il rimbombo da pullman nelle orecchie. Ci saremmo dovuti imbarcare alle 19.30 ma c’è stato un ritardo di due ore, quindi abbiamo bighellonato facendo chiacchiere, ridendo e stando in compagnia. La Magnetica Sabrina, ha sorseggiato un aperitivo mentre si univa al nostro gruppo. Poi è partito un canto improvvisato, di alcuni bambini, che lei ascoltava divertita, approvando ogni loro variazione e iniziativa. In un angolo di tempo abbiamo parlato del polverone delle foto e le ho spiegato che non volevo creare caos ma mi ha rassicurato dicendo che l’importante è l’obiettivo. Quindi mi ha dato coraggio rispetto al mio atteggiamento, anche se questa storia del coro mi sta coinvolgendo fin troppo. Finalmente ci siamo accodati all’imbarco e all’improvviso hanno chiamato tutti i bambini per fare una foto. Sabrina che non era stata nominata, è rimasta in fila e ne ho approfittato per fargliela io, pubblicandola sotto suo suggerimento divertito!


Tornati i bimbi dalla foto, Daniela si è accorta che mancava la direttrice e lei ha risposto ridendo che ci avevo già pensato io! Quindi è iniziata una chiacchierata fitta, dove probabilmente ha percepito il mio attaccamento al coro e alle tradizioni perdute. Verso le 22 siamo saliti sulla nave, Grimaldi Roma e ognuno ha raggiunto la sua cabina: una scatola minuscola con due letti a castello. A fatica abbiamo fatto entrate le valigie, sfiniti dal viaggio e dai pensieri; poi si è otturato il wc ma io continuavo ad essere tranquilla, nonostante la cabina, nonostante il wc, nonostante la stanchezza. Nel frattempo, alcune mamme sono rimaste chiuse in ascensore per aver superato il peso consentito e la mia amica ha avuto un crollo di nervi quando ha visto la cabina minuscola, inadatta al suo metroeottanta! Poco dopo ci siamo accodati alla fila del self service per la cena e abbiamo mangiato noi quattro, in un tavolo appartato. Dopo cena siamo stati nel salone Smaila’s dove Marco Lui, il presentatore comico, ha animato la serata. Mi è piaciuta la sua comicità e ha messo in croce una mamma del coro, con una gag…Più tardi siamo stati sul ponte, insieme alle due coppie con cui ci troviamo meglio, era notte fonda, c’era un vento caldo e fortissimo e un senso di libertà e gioia stupendo. La ciliegina sulla torta, i racconti di Cavron che riesce a far ridere anche i sassi. Raccontava di camionisti, in reception che si lamentavano per essere finiti nelle cabine con perfetti sconosciuti. Uno veniva da Vasto, un altro aveva problemi di pancia e quindi non era aria di cambiar cabina (cosa che le aveva pregato di fare la moglie…)
Siamo andati a letto quasi alle 2, sfiniti ma infiniti.

Francesca Bernardi

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