Dietro le quinte di TG2 Italia – L’album dello Zecchino d’Oro

Dietro le quinte di TG2 Italia – L’album dello Zecchino d’Oro

Sveglia alle 4.30 per prendere il treno delle 6.15 da Bologna per raggiungere Roma. Infatti, due giorni prima, ho ricevuto l’invito di una giornalista, conosciuta attraverso il mio sito di Testimonianze Musicali, a partecipare come ospite a tg2 Italia su RAI 2 in concomitanza con l’inizio del 65° Zecchino d’Oro. Il caso vuole che fossi a casa in ferie quindi ho accettato volentieri pur sapendo la sfacchinata che mi sarebbe aspettata. Dopo qualche ora mi ha telefonato una delle autrici per raccontarmi brevemente come si sarebbe svolto il servizio e il giorno successivo la chiacchierata é continuata con Marzia Roncacci, la conduttrice del programma, mentre sbagliava strada sul raccordo anulare! Sarei stata ospite in studio con Veronica Maya, conduttrice dello Zecchino d’Oro per nove edizioni e Gabriele Petrarca, ex solista della manifestazione con il tormentone “Il coccodrillo come fa”. Lo scambio di informazioni con Marzia mi ha stupita piacevolmente perché oltre ad essere curiosa rispetto alla mia storia, sembrava realmente coinvolta. Il giorno seguente ho ricevuto telefonicamente gli ultimi dettagli del viaggio da un altro collaboratore, confermati poco dopo su Whats’app.

Dopodiché é iniziata la mia preparazione per l’apparizione televisiva: dallo studio sommario della trasmissione guardando una puntata precedente, per capirne il ritmo, l’ambientazione, quindi pensando alle cose da voler dire (al massimo una o due perché tempi e argomenti sono nelle mani del conduttore!) Poi cosa indossare cercando di non snaturarmi, infine fissare una piega dal parrucchiere, visto che da qualche anno trucco e parrucco, con la motivazione del Covid, non vengono più offerti dalle reti ospitanti, almeno nel mio caso che non sono una VIP…

Quindi giovedì mattina, dopo un sonno insonne, ho raccolto la borsa per il viaggio e mi sono infilata nel buio per raggiungere la stazione centrale. Il treno da Bologna é partito in orario ma ahimè é arrivato in ritardo di una decina minuti, restringendo ulteriormente la tabella di marcia rispetto all’inizio della trasmissione. Durante il viaggio ho fatto un bel ripasso delle canzoni del 65° Zecchino d’Oro riascoltandole tutte e riformulando la stessa classifica che stilai al primo ascolto a settembre. Per ottimizzare i tempi ne ho approfittato del viaggio in taxi dalla stazione Termini alla RAI Saxa Rubra, per infilarmi la giacca al volo e cambiare le scarpe. Sul taxi ho incontrato un conducente curioso che mi ha completamente distolto dalla tensione raccontandogli cosa stavo andando a fare alla RAI.

Appena scesa dal taxi ho riferito il mio nominativo all’ingresso RAI e raggiunto un secondo ingresso dove mi hanno rilasciato il pass. Dopodiché, trafelata per il ritardo, ho cercato dal mega cartellone dove fosse la palazzina D ma al solito il mio scarso senso dell’orientamento (hem diciamo la verità, nullo!) mi ha costretta a telefonare al contatto di riferimento che mi ha guidata con pazienza (era proprio di fronte…). Raggiunto il secondo piano mi ha accolto frettolosamente una ragazza sorridente accompagnandomi nella stanza dei bottoni attigua allo studio televisivo e in un lampo sono tornata indietro di sei anni, ricordando quando partecipai con Sabrina Simoni alla trasmissione: “Lavori in corso” condotta da Simonetta Maria Giuseppina Guidotti.

Arrivata in studio una manciata di minuti prima della diretta, ho conosciuto velocemente la conduttrice e mentre mi stavano microfonando ho notato che la poltroncina degli ospiti era solo una…Una? Ma non eravamo in tre? La signora Roncacci cercava di rassicurarmi dicendomi: “Tranquilla!” mentre non trovava pace con la sistemazione del suo microfono. Così mi sono seduta cercando una posizione comoda e ho cercato di rompere il ghiaccio chiedendole se ero ancora in tempo per tornare a casa…perché essere la sola ospite presente in studio in una diretta mi prendeva male…ma ecco che è partita la sigletta, seguita dalla presentazione della conduttrice sulla puntata relativa allo Zecchino d’Oro. Dal monitor gigante di fronte vedevo cosa veniva trasmesso mentre cercavo di capire se la mia posizione sulla poltroncina fosse appropriata. E in men che non si dica sono entrata nella fase “respiri profondi e orecchie tese” mentre aspettavo la prima domanda di Marzia che stava riassumendo le notizie d’attualità e lanciava il collegamento da Montecitorio con l’inviato Marco Sabene. L’attesa era estenuante e i minuti infiniti quando in realtà ne erano passati soltanto cinque prima della mia presentazione in cui chiaramente si parlava della mia partecipazione allo Zecchino d’Oro. Cercavo di parlare lentamente, scandendo bene le parole anche se il mio ritmo era incalzato dai tempi televisivi di una professionista. Ora nel maxi schermo notavo dal mio primo piano i capelli elettrizzati e il trucco troppo leggero per le luci televisive e cercavo consolazione col colore della giacca che almeno era in tinta con lo sfondo dello schermo, mentre mi ripetevo che l’importante era ciò che dicevo più che come apparivo (la fiera delle banalità?!)…dopodiché ecco il secondo ospite collegato via web, Gabriele Petrarca, che ricordava la sua canzone dicendo: “Ormai dal 1993 la cantano tutti, tutti i bambini ma anche tutti i grandi”.

 

Al contrario la mia “La Teresina” non se la ricorda nessuno nonostante il 18° Zecchino fu un’edizione esclusiva per l’introduzione delle canzoni straniere e per la votazione tramite referendum. “Gabriele un doppiatore affermato con una canzone famosa, io una corista nostalgica con una canzone sconosciuta”…elucubrazioni mentali interrotte dall’intervento di Veronica Maya, anche lei in collegamento web dall’interno di un’auto. Visibilmente entusiasta nel parlare della manifestazione dello Zecchino d’Oro che ha condotto dal 2006 al 2014, definendolo di tutta la sua carriera televisiva: “il programma del cuore”.  Raccontava che i suoi figli sono nati all’Antoniano (come ci sono nata anch’io) e ricordava con tenerezza una ninna nanna cantata al suo piccino insieme al  Piccolo Coro “Mariele Ventre” (a cui partecipò come neo-corista mia figlia, CHE CARRAMBATA!).

Veronica ha poi sottolineato con grande slancio, l’importanza della manifestazione, patrimonio della cultura, decantandone finalità e testi, dopodiché hanno trasmesso un servizio “molto storico e poco attuale” di Simona Carbonari dal sapore nostalgico con i soliti spezzoni in bianco e nero (e pensare che negli archivi RAI avrebbero l’imbarazzo della scelta…) 
Ancora una domandina, legata al mio ritorno all’Antoniano,  poi ancora un intervento di Veronica con il mantra zecchiniano che “è la canzone che vince” (difficile pensarlo a giudicare dai social dei genitori dei concorrenti). I tempi cambiano ma il fanatismo resta fin dagli esordi della manifestazione, come lo dimostra l’estratto del rotocalco TV7 in onda su Rai1 nel 1968.

Un esempio tangibile fu l’interprete del Topo Zorro che una volta esclusa la canzone tornò dritto in Sardegna abbandonando la manifestazione! 

Ma tornando alla trasmissione in questione, non potevano mancare i rispettivi filmati degli zecchini della mia edizione (1976) e di Gabriele (1993) che ha ricordato con grande affetto Cino Tortorella con cui ha collaborato anche in seguito.
Dopodiché per chiudere in bellezza l’intervento di Gabriele, gli è stato dedicato un breve omaggio video di un suo doppiaggio che proprio suo non era, creando un certo imbarazzo…che si è ripetuto per “Il caffè della Peppina” di cui hanno fatto vedere il remake al posto dell’originale, ma tutto si è risolto con un bel sorriso televisivo. Io ero stranamente tranquilla e sul finale sono anche riuscita a parlare del nostro coro “Vecchioni di Mariele” (motivo per cui ero andata ospite) raccontando la trasferta estiva per l’inaugurazione del sentiero Mariele Ventre. Intanto i collegamenti di Veronica avvenivano sempre da posti diversi (auto, stazione, treno) e ogni volta mi chiedevo quale fosse quello successivo! era divertente!
è divertente andare in tv perché a me sembra un
gioco, un gioco che mi piace nonostante tutte le energie che sprechi tra adrenalina e tempi di preparazione. Ogni volta ho la sensazione di essere nel mio centro anche quando non c’entro…

Finita la trasmissione ho fatto una foto con Marzia, due chiacchiere distese, ho spiato un pezzetto di tg e accompagnata dal simpatico Massimiliano sono tornata su un taxi diretta in stazione. Ho vagato per un tempo indefinito aspettando il treno di ritorno, con la testa leggera come se fossi stata tutto il tempo su una giostra. Qualche volta tentenno pensando al giudizio degli altri ma alla fine vince la felicità, la mia!

 

 

 

 

 

 

 

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