Come una torta di banane

Come una torta di banane

É arrivato l’inverno, tutto in una volta col freddo e col buio. Alla sera il programma più allettante sarebbe stato quello di starsene in casa al calduccio col rumore della pioggia che batte. E invece no perché abbiamo le prove del nostro coro! Mentre guido verso la destinazione mi ripeto di non rimanere delusa perché al massimo saremo in cinque: le padrone di casa e io. Infatti in questo periodo le adesioni scarseggiano, un po’ per impegni, un po’ per demotivazione oltre al fatto che al momento, non abbiamo più la sala prove all’Antoniano. Quindi le ultime volte ci siamo trovati nel giardino della casa in campagna della direttrice (e sorelle). L’ultima prova abbiamo cantato sul campo di basket e stasera che piove canteremo nel granaio. Mi chiama mia sorella che é perplessa…mah…vengo, non vengo? Cristina é raffreddata ed é meglio che non si ammali…Cinzia si é ustionata col forno…Sissi ha il figlio malato…Appena arrivo trovo le sorelle e Lorenzo, in prima fila, mentre nella chat si moltiplicano le rinunce. Su un tavolino ci sono tisane calde, chips chops e una torta allettante appena sfornata mentre Luciana ci rivela che l’ingrediente fondamentale sono le banane ‘quasi marce”! Siamo in quattro compresa la direttrice ma iniziamo lo stesso a cantare mentre tiro fuori tutta la mia voce in una sorta di liberazione…Dopo un po’ compare Carla seguita da Cristiana poi Simonetta, mia sorella, Claudia e anche Cristina raffreddata e Massimo, Paolo, Antonella dopo mesi (che bello!) e alla fine siamo in tredici!

Lo scenario é inverosimile ma ancora di più la partecipazione che sento stasera! Lorenzo diventa un lupo perfido nel Cantaesopo, Cristiana rivela una voce squillante in “Hevenu shalom aleichem”, Massimo torna il protagonista di “Quanne nascette ninnu” (sostituito la volta precedente da Paolo con la frase di Luciana “cantala tu che questa é la tua lingua!” Confondendo le sue origini pugliesi con quelle napoletane…). E all’improvviso un ospite inaspettato: il fantasma della casa che accende il compressore facendoci sobbalzare (magari é scaramantico e non ama il numero tredici?!)

Stasera insomma, una gioia senza fine ad ogni canzone, ad ogni risata, ad ogni fetta della torta di banane, squisita, di Antonella (che Lorenzo si ostina a chiamare “banana bread”). Si respira qualcosa che mancava da troppo tempo mentre Luciana ci dirige con la paletta, come minaccia agli errori (infiniti) delle parole sbagliate! Sballicchia e saltella, mentre rimettiamo insieme pezzi perduti di canzoni e di felicità.

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