Ceregato fuori (dal) tempo

Ceregato fuori (dal) tempo

Ho conosciuto il Maestro Ceregato nel 2018 dopo aver maturato l’idea di approfondire e raccontare la storia del suo maestoso affresco, presente all’Antoniano di Bologna: “Inno al pane”, compiuto nel 1982. Per anni, prima da bambina poi da mamma, ho percorso il corridoio della scuola di canto, facendomi scorrere a fianco le bozze del suo affresco che occupano l’intera parete. Crescendo il vedere é diventato guardare e conseguentemente voler scoprire qualcosa di più, curiosità che mi ha portato a cercare il Maestro Ceregato che non conoscevo. Solo in seguito ho scoperto la miriade di dipinti e affreschi che aveva realizzato, oltre alla professione di docente di Decorazione all’Accademia di Belle Arti a Bologna e tecniche dell’affresco all’Istituto Professionale Edili di Bologna.

Nel corso della nostra prima telefonata, era timoroso di fronte alla mia richiesta di un’intervista e ben poco convinto di volerla realizzare e di rimando il mio pensiero é stato che probabilmente ritenesse fuori luogo condividerla in un contesto sconosciuto come il mio sito di Testimonianze Musicali. In ogni caso non mi sono persa d’animo quando ha accettato il mio appuntamento, in un pomeriggio dei primi d’ottobre, davanti al cinema dell’Antoniano.

Il giorno dell’incontro, ero molto agitata ma vedendo che lui lo era più di me, si é creata un’immediata sintonia sfociata in reciproco entusiasmo. Dopo aver raggiunto il piano della scuola di canto, timidamente gli ho chiesto un autografo sulla pubblicazione “Inno al pane” del 1983, che avevo portato con me e probabilmente dal libro in mio possesso ha avuto conferma del mio reale interesse in merito. Il personaggio che avevo immaginato era solo frutto della mia fantasia, infatti il signor Lorenzo che mi trovavo di fronte, era il ritratto dell’umiltà.

In seguito all’autografo gli ho chiesto di raccontare a ruota libera la sua creazione, davanti alle bozze dell’affresco alle pareti del corridoio, ho avviato la registrazione dal cellulare e il signor Lorenzo ha cominciato a parlare, prima timidamente poi sempre più disinvolto mentre cercavo di non interrompere in nessun modo quel momento libero. Nessuna domanda, nessuna interruzione ma solo gote paonazze e una muta soddisfazione sul mio sorriso. Avrei voluto fargli molte domande ma in cuor mio sentivo che avrei rovinato tutto.

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Nello stesso pomeriggio, grazie all’ospitalità della Fondazione Mariele Ventre, abbiamo girato altri due brevi video in cui raccontava il suo omaggio a Mariele, realizzato dopo la sua scomparsa e l’invenzione del primo marchio grafico dello Zecchino d’oro nel 1961.

Dopo il nostro primo incontro ne sono seguiti altri, seppur fugaci, colmati in parte, con il mio ringraziamento pubblico in occasione del Docu-Concerto: “ZUM ZUM ZUM Zumando dal Piccolo Coro ai Vecchioni di Mariele” in cui ho inserito il video in cui spiegava come aveva realizzato il primo marchio grafico dello Zecchino d’oro. Svoltosi nello studio televisivo dell’Antoniano il 16 giugno 2019 il Maestro Ceregato, presente in platea, ha assistito dal suo posto riservato, alla proiezione del filmato.

I tempi bui degli anni successivi, hanno spento la vita di molte persone tra cui quella del Maestro Ceregato che resta luminosa con le sue opere. Quel buio ha spento anche la possibilità di dimostrargli in modo più adeguato la mia gratitudine che non poteva limitarsi al racconto del marchio grafico, infatti l’approfondimento di “Inno al pane” era materiale prezioso che custodivo per un’altra occasione ancora da costruire e condividere pubblicamente con lui.

Successivamente ho saputo dal figlio Alessandro che l’intervista che mi ha aveva rilasciato é stata la più prolungata, nonostante la sua durevole carriera d’artista, accrescendo ancora di più il mio rimpianto; inoltre nella recente biografia “Di segno e d’affresco” ho scoperto il passato conflittuale del signor Lorenzo che “per tutta la sua vita non si è mai fatto incastrare, non ha mai voluto essere incasellato in nessun modo”. Ha sempre tenuto fede alla sua natura senza scendere a compromessi difendendo il suo stile, la sua visione d’arte: una poetica del tutto umana. L’ho sentito ancora più vicino nei suoi trascorsi scolastici poco piacevoli con cui ha dovuto fare i conti per anni, con un esercizio costante di rivisitazione di eventi della sua vita. Senza saperlo c’erano affinità.

Pochi giorni fa, un messaggio del figlio Alessandro, mi avvisava della presentazione del libro a lui dedicato: “IL LIBRO DEGLI AMICI DI LORENZO CEREGATO” che si terrà sabato 29 ottobre 2022 all’Antoniano (nel teatrino OFF in Via Guinizelli, 13 a Bologna) proprio nella sala attinente al suo affresco “Inno al pane” di cui in passato ne controllava costantemente lo stato. Il libro è la testimonianza del rapporto tra il maestro Ceregato, il figlio Alessandro e gli amici dell’artista: Maria Grazia Accorsi, Mauro Bini, Ermanno Tarozzi.

Con grande amarezza dovrò rinunciare (per il lavoro) a questo appuntamento significativo ma con soddisfazione immagino il Maestro defilato sulla soglia con un sorriso compiacente sotto i baffi… infatti a distanza di molto tempo la storia del Maestro Ceregato e delle sue opere, ritorna presente, con la consolazione di non essere stata dimenticata.

Francesca Bernardi


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