ALL’ANTONIANO: LIBRI, ICONE E CALCIO…

ALL’ANTONIANO: LIBRI, ICONE E CALCIO…

Vedo una locandina attaccata alla bacheca della scuola del coro che pubblicizza la Biblioteca Provinciale dei frati minori in Via Guinizelli, 3. Sgrano gli occhi, leggendo e rileggendo l’indirizzo. Faccio una foto per tenere a bada la mia curiosità che tranquillizzo rimandando la scoperta all’indomani. Infatti il giorno seguente torno all’Antoniano per accompagnare mio figlio a lezione ed  entrando faccio un giro al Mercatino Vintage dove investo 1 euro per un disco speciale: “Reality”. Mentre cerco altri affaroni, incontro Daniela che con la sua voce squillante rompe la normalità. Mi mostra i suoi acquisti e scopro altro di lei che è una sorpresa continua. Ma intralciamo il passaggio, così ci spostiamo e le propongo di accompagnarmi a visitare la biblioteca. Accetta allegramente e mentre si fuma la sua sigaretta delle 7 quotidiane, incontriamo un signore che cerca di capire dove l’ha vista. Dopodiché iniziamo la ricerca dell’ingresso misterioso tra suonate di campanelli e giri a vuoto. Finalmente incontriamo un frate che ci apre un portone, proprio quello che vedo ogni giorno da una vita e che credevo fosse un collegamento con la chiesa di S. Antonio. Appena apre il portone ci troviamo di fronte un’immagine colorata e luminosa di San Francesco e sulla sinistra la vetrata di una specie di segreteria. Proseguiamo e più avanti si apre un’enorme corridoio silenzioso e sospeso in un mondo a me sconosciuto. Lungo la parete sono esposte delle icone per una mostra permanente. Alle spalle un dipinto enorme con un paesaggio scuro dove un frate prende l’acqua da un pozzo. Un frate o San Francesco? Prende l’acqua o cos’altro? Che peccato, un’opera senza nessuna targa. In fondo al corridoio c’è una grande scalinata e ai piedi una statua anch’essa senza riferimenti. Siamo a bocca aperta mentre continuiamo a non capire come possa esserci un luogo così bello quanto sconosciuto. Io sto già fantasticando e m’immagino i bambini del Piccolo Coro che inaugurano un evento di presentazione della biblioteca, riempiendo il corridoio di canti sacri…ma le sorprese non sono finite e sulla destra, si apre una biblioteca incantevole dai soffitti antichi e dall’atmosfera affascinante. Ci accoglie una signora di una gentilezza rara che ci racconta qualcosa del luogo, nonostante abbia interrotto un lavoro di ufficio. La biblioteca è aperta al pubblico dal 1993 e raccoglie in particolare 18000 volumi sul francescanesimo. Qui troverò tutto su Padre Berardo! A questo punto Daniela deve andare e io resto sola, assorta nella meraviglia.

Guardo, fotografo, ammiro. Ringrazio e torno nel corridoio deserto dove scopro altre opere di cui non capisco gli autori e appoggiato su un leggio, trovo un biglietto natalizio di Carla Cortesi (la mitica scenografa e illustratrice che ha lavorato per anni all’Antoniano). Scorgo un’aula con i banchi che dev’essere lo studio teologico di S. Antonio e filmo tutte queste novità sorprendenti.

Percorrendo la via del ritorno verso l’uscita, mi affaccio alle finestre e scopro un Antoniano dimenticato, quello col campo da calcio dove tante volte i papà del Piccolo Coro (molti papà dei Vecchioni di Mariele…) hanno fatto partite mirabolanti. Mi assale la nostalgia di un tempo finito,  come un vecchio film in bianco e nero.
Esco dal portone diversa, rinnovata di meraviglia e sempre più assetata di conoscenza.

 

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