57 IL GIORNO DOPO

57 IL GIORNO DOPO

Sono passate poco più di 24 ore dalla fine del 57 Zecchino ma io devo ancora riprendermi.
Mi sento come quando si torna da un lungo viaggio, inevitabilmente, diversi.
In questi giorni ho vissuto emozioni talmente svariate e forti da arrivare ogni volta a sera, senza avere nemmeno le forze per raccontare.
Sono successe miliardi di cose in un susseguirsi senza tregua.
Mi sono sentita molto unita a certe persone e molto distante ad altre.
Sul gruppo WhatsApp sono esplose polemiche che hanno diviso i genitori ed io ero proprio in mezzo a quella crepa. Con una mano mi rialzavo e con l’altra cercavo di non cadere.
Non potevo pensare solo ai miei piccoli coristi perché altre cose portavano via spazio. Mi sono spesa in telefonate, messaggi, riflessioni, in una lotta all’ottusità collettiva.
La mia presenza è diventata fastidiosa per molti in un modo così evidente da farmi male.
Ho lavorato con costanza e passione per tirar fuori il meglio, facendo notare il peggio.
Ci sono state litigate, discussioni e tensioni molto forti.
Poi la diretta che mi faceva palpitare fino all’ultimo minuto di trasmissione, con Zucchetto che andava perquisito ogni volta prima di andare in studio (dove stava per entrare con i guanti da sci in tasca!) e Zucchetta che voleva pettinarsi sempre e rigorosamente da sola.
Zucco la mia colonna portante, sempre vicino anche quando mi avrebbe mandato a spendere con tutti i miei ragionamenti, i miei racconti.
Poi le persone fuori dal coro con le varie reazioni che hanno rispecchiato il loro sentimento: chi l’indifferenza, chi l’ammirazione, chi l’invidia, chi la curiosità.
Perché partecipare ad uno Zecchino è un lavoro che dura mesi, intreccia cinquanta e più famiglie in una storia tutta da raccontare.

Ma il mio entusiasmo prevale sulla confusione.

Francesca Bernardi

No comments yet. Be the first one to leave a thought.
Leave a comment

Leave a Comment