1° Zecchino d’Oro 1959

1° Zecchino d’Oro 1959

Nel 1959 al Teatro dell’Arte, per la triennale di Milano, s’inaugura il Salone del Bambino, una mostra mercato di prodotti per i piccoli. Gli organizzatori chiedono di ideare uno show sul filone di Pinocchio a Cino Tortorella, già noto per la trasmissione “Alla fiera di Mago Zurlì” di cui scrive i testi, prepara le sceneggiature e cura la regia. Tortorella propone una gara di canzoni, sul modello di Sanremo, in cui i bambini sono i protagonisti indiscussi, considerando che non esiste un repertorio musicale infantile, limitato a qualche filastrocca. Quindi, canzoni scritte, cantate e giudicate dai bambini, ispirate non solo al mondo dell’infanzia, ma alle possibilità, alla fantasia, allo svago dei piccoli. L’idea piace alla RAI che accetta di mandarla in onda, ne “Il circo del paese dei balocchi” con la regia di Romolo Siena, purché sia presentata da Mago Zurlì. Le canzoni che partecipano al concorso, sono solamente quattordici e che gareggiano, dieci. I partecipanti, che non superano i quattordici anni, sono accompagnati dal quintetto di Peppino Principe, direttore dell’orchestra, arrangiatore, fisarmonicista e autore della sigla “Lo Zecchino d’Oro” (in collaborazione con Mario Panzeri, edizioni D’Anzi). L’ideatore Tortorella, rielabora la favola di Pinocchio trasformandola in una fiaba-varietà in cui le scenette, con le scenografie di Luca Crippa, pittore, scritte da Carlo Triberti (che diventerà il direttore del “Corriere dei Piccoli” dal 1964 al 1973), fanno da collegamento ad alcune canzoni a tema, come “Lettera a Pinocchio” e “Capelli turchini”. Lo accompagna nella trasmissione, Peppino Mazzullo (conosciuto nelle prime esperienze teatrali degli anni ’50) nei panni di Richetto, uno scolaro ripetente di terza elementare, in grembiulone e cappello alla marinara, petulante e dispettoso, impegnato a tentar di cantare con i concorrenti ma sempre respinto. La giuria è composta da dieci bambini scelti fra gli alunni migliori delle scuole di Milano: cinque maschi soprannominati “Grilli parlanti” e cinque bambine “Lumachine”. Il Mago Zurlì, taglia il nastro del primo Zecchino il 24 settembre 1959 e una circostanza significativa è che a poche settimane dalla conclusione dell’evento, il 20 novembre 1959 l’Assemblea Generale dell’ONU promulga la dichiarazione sui Diritti del Bambino.

La mostra del Salone del Bambino, alla sua prima edizione, occupa 10.000 mq del Palazzo dell’Arte (Milano) ed è patrocinata dal gruppo scrittori e illustratori per ragazzi (Onas), dall’Ente provinciale per il turismo e dall’Associazione nazionale fabbricanti di giocattoli.

IL SALONE DEL BAMBINO 1959

Nel primo spettacolo, chiamato “Il pomeriggio di Mangiafuoco”, vengono presentate le prime cinque canzoni, nel secondo, “Pomeriggio del campo dei miracoli” le rimanenti. Nella finale, nominata, “Il pomeriggio della volpe e del gatto”, decretano la vittoria di “Quartetto”, cantata da Giusi Guercilena. Nel libro di Collodi, i due manigoldi imbrogliano il povero Pinocchio e lo derubano facendosi beffe della sua ingenuità ma nella fiaba-varietà di Tortorella, le cinque monete restano dove le mette il burattino e danno come frutto un bellissimo zecchino che spunta dall’albero. Gli attori che recitano la scenetta del gatto e la volpe, condannati a scavare nel campo dei miracoli, estraggono uno Zecchino d’Oro, consegnandolo all’autore della canzone vincente, Angelo Bignotti, un giovane maestro elementare di Milano. È doveroso sottolineare i nomi degli autori, in quanto regola fondamentale dello Zecchino d’Oro è che la gara di disputa tra canzoni e non tra bambini. Le canzoni si diffondono fra i bambini di tutta Italia ma non è “Quartetto” a recitare il ruolo di canzone simbolo della prima edizione, bensì “Lettera a Pinocchio” (Mario Panzeri, lo stesso autore della celeberrima “Maramao perché sei morto”) che raggiunge il successo grazie anche ad una successiva incisione discografica di Johnny Dorelli. Infatti il brano non si qualifica nemmeno in finale, probabilmente perché i bambini non la sentono come una canzone propria, trattandosi di un adulto che torna indietro nel tempo. Non esiste un’edizione discografica che raccolga tutte le canzoni del primo zecchino che proseguono il loro cammino suonate alla radio e cantate nelle scuole, nelle parrocchie, nei collegi, ecc.

La canzone “Lettera a Pinocchio” conferma la sua fama con la vincita per la più bella canzone di tutti i tempi dello Zecchino d’Oro, in occasione del Gran Galà per il 50° Zecchino , interpretata da Johnny Dorelli e per il Gran Galà del 60°, interpretata da Marco Masini.

Francesca Bernardi


BRANI IN GARA
Lettera di Natale Interprete: ?   Testo: Carlo Andreis/Musica: Adriano Foppiano
Quartetto Interprete: Giusi Guercilena – Testo: F. Izzi/Musica: Angelo Bignotti
La bella topolina Interprete: ?  – Testo e musica: Tommaso Columbo
Capelli turchini – Interprete: Rino Zerilli –  Testo e musica: Umberto Cungi
Girotondo rataplanInterprete: ? –  Testo: Michele Luciano Straniero/Musica: Eugenio Calzia
BeniaminoInterprete: ? –  Testo e musica: F. Mingozzi
Magia – Interprete: Angela Blondeaux – Testo e musica: B. Monzini
Lettera a Pinocchio – Interpreti: Loredana Taccani, Giusi Guercilena -Testo e musica: Mario Panzeri
I colombini – Interprete: Maria Grazia –  Testo: Elena Fanconi/Musica: Vigilio Piubeni
Girotondo dei fumettiInterprete: ? –  Testo e musica: Roberto Pregadio

CANZONE VINCITRICE
“Quartetto” Interprete: Giusi Guercilena Testo: F. Izzi – Musica: Angelo Bignotti

LETTERA A PINOCCHIO

 

 

 

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