“Pescatori di Terranova, su, venite a pescare con me”. Mi chiedevo ogni giorno: chissà dov’è Terranova? Ma ero una bambina troppo timida per chiederlo a qualcuno. Poi mi piaceva immaginare che fosse un luogo lontano, magari esotico, e mi lasciavo cullare da questa canzone, 45 giri, piccolo disco di cui ricordo solo il lato dei Pescatori del Canada. Non lo giravo praticamente mai. Era forse il 1977, avevo appena imparato a leggere. Sapevo però tutto dello Zecchino d’oro. I miei genitori, giovani venuti a Bologna dal Sud Italia, mi ci avevano portata, alcune volte. Tanto che una volta ero tornata a casa con il mio primo peluche, un improbabile peluche color ocra-arancio. Un coniglio che stava in posizione verticale. Non era morbido, aveva anche il particolare di un lato dei baffi bruciacchiati.
Da allora sono trascorsi più di quarant’anni, eppure l’emozione è la stessa, di fronte al Coro, alle canzoni dello Zecchino d’oro. Tanta fratellanza nel mondo. È questo che mi arriva ancora oggi. Lo stesso sentimento provato lo scorso anno, alla festa (più che cerimonia) di intitolazione della piazzetta granarolese a Mariele Ventre. Pace e sincera comunanza, proprio come cantava il mio piccolo giradischi: Pescatori di Terranova, su, venite a pescare con noi, tanti pesci pescare potrete nel mare azzurro del Canada.
Daniela Lo Conte
Sindaco di Granarolo 2014 – 2019
L’intitolazione di Piazza Mariele Ventre a Granarolo
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