La storia di Daniela Airoldi

La storia di Daniela Airoldi

Quando ero molto piccola volevo a tutti i costi fare la ballerina classica, andare sulle punte tant’è che mi mettevo le scarpe dalla parte del calcagno e andavo sulle punte, ma i miei genitori non volevano,erano convinti che le bimbe che facevano danza classica fossero delle stronzette con della gran puzza sotto il naso e non volevano che io diventassi così, ma io rompevo le palle assai e allora, dalla disperazione, pur di farmi fare qualcosa di artistico, mi fecero fare il provino per lo Zecchino d’Oro e venni presa. Non sapevo ancora leggere, mia mamma mi leggeva il testo e così lo imparavo a memoria. Una curiosità: nel disco di quello Zecchino fecero cantare la mia canzone “Concertino in cucina” a un’altra bambina perchè io avevo i classici difetti di pronuncia bolognesi: la esse, la zeta e le vocali aperte o chiuse in modo sbagliato. Essendo di Bologna rimasi poi nel Coro dell’Antoniano che x me è stata una vera e propria scuola: dizione, impostazione della voce e solfeggio (di quest’ultimo non ricordo nulla). Poi nel corso degli anni mi sono rifatta: quando un/a bimbo/a non voleva incidere la canzone la facevano cantare a me, ricordo per dirne una “La minicoda”, feci parecchie cose come solista e presentai anche una trasmissione TV affiancando Giorgio Gaber (che poi ho avuto la fortuna di rincontrare da adulta), in quegli anni all’Antoniano venivano tutti i più grandi artisti, mi ricordo tra gli altri un giovanissimo Massimo Ranieri, Mina e Dalida . Insomma, ho passato 8 anni della mia vita nel Coro: anni bellissimi con quella donna e artista meravigliosa che era Mariele Ventre, vissuti come un gioco, anche se impegnativi (concerti, tv, sala di registrazione) ma io ero felice, anche perché spesso ci regalavano dei giocattoli. Ma purtroppo, x raggiunti limiti di età, questa bella favola è finita e nel 1973 sono uscita dal Coro, ma questa esperienza ha segnato la mia vita umana, artistica e professionale.
P.S.: avrei avuto il fisico adattissimo per fare la ballerina classica, anche da adulta, mannaggia, ahahah”

4 comments

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  1. Cristina Benfenati

    5 Marzo 2017 at 20:48

    Complimenti, cara Daniela, trasmetti l’entusiasmo che hai provato, solo leggendoti, quindi immagino quanto tu fossi felice e coinvolta. Peccato per il ballo, non sempre tutto gira come vorremmo. Quindi tu hai conosciuto Cristina D’Avena, erano quelli gli anni o sbaglio? L’ho avuta a cena per tantissime domeniche sera, la sorella Clarissa era cara amica di mia figlia. <3

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